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La rinascita di Saab: dalle auto alle armi volanti

Ritorna sulla cresta dell’onda il popolare marchio svedese Saab, questa volta in una veste del tutto inedita.
Il marchio Saab è tornato sotto le luci dei riflettori a causa di un avvenimento strategicamente molto importante. La Svezia ha infatti ufficializzato il suo ingresso nella NATO, partecipando così ai futuri armamenti di cui si è parlato nell’ultimo periodo.
Essendo il marchio in questione un’azienda situata in Svezia, c’è evidente correlazione tra questo avvenimento e il nuovo lancio previsto. Scopriamo insieme come questa azienda è passata dalle auto alle armi volanti.
Ecco le intenzioni del marchio svedese
Le intenzioni del marchio svedese sono quelle di ampliare la propria visione di mercato. Vista la situazione generale attuale sempre più improntata sulla militarizzazione, non è un mistero che l’azienda stia volgendo il proprio sguardo al Canada e alla Corea del Sud.

Dall’inizio del mese corrente di marzo, la società ha registrato una forte impennata del 50% sulle proprie azioni di mercato. Una crescita esponenziale, che ha caratterizzato la visione a lungo termine di un gruppo che ad oggi ha cambiato totalmente il suo core business.
Mai come prima d’ora, le decisioni di un’azienda nazionale si sono trovate così perfettamente allineate con la strategia militare di un Paese. Il perché lo scopriremo nel paragrafo successivo.
Svezia e Saab: ecco la strategia attuata
Una delle principali produzioni di punta riguarda il Gipren E, un velivolo prestante nonché adatto a scenari di guerra altamente complessi. Il modello in questione è totalmente efficace, a tal punto da aver portato la Svezia a basare la propria autonomia su questo.
Infatti, il governo svedese si è fortemente opposto al programma GCAP, che regolamenta al suo interno l’utilizzo di un caccia approvato da Paesi come l’Italia e il Giappone. La volontà generale, è dunque quella di preservare la propria autosufficienza militare.
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