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“Rischiamo l’effetto Avana”: CEO Mercedes fa tremare tutti con il suo allarme

L’amministratore delegato della Mercedes spaventa l’automobilismo intero, cosa ha detto l’importante dirigente.
Quello che stiamo vivendo attualmente è un momento molto particolare per l’industria automobilistica mondiale.
I dazi voluti fortemente da Donald Trump, rischiano fortemente non solo di danneggiare svariate aziende provenienti da tutto il mondo, ma anche di dare il via a una guerra commerciale che potrebbe potenzialmente danneggiare non poco praticamente ogni zona del globo.
L’Europa non è esclusa da questo gioco di potere molto pericoloso, e infatti non sono pochi gli addetti ai lavori preoccupati in questo senso, anche solo per le conseguenze che potrebbero subire anche i papabili compratori; se aumentano i costi per i produttori, aumentano anche per tutte quelle persone che intendono investire tempo e denaro nella ricerca di una nuova amcchina da acquistare. Senza dimenticare il problema del bando alle auto diesel e benzina.
Risulta essere necessario fare molta attenzione a questa serie di dinamiche. Lo sa bene il CEO di Mercedes, Ola Kallenius, che ha detto la sua opinione in merito a questo argomento molto delicato di recente.
Kallenius non le manda a dire: settore auto mai così in bilico
Secondo Kallenius, in caso l’Europa vieti effettivamente i motori a combustione senza lasciare margini di manovra, il risultato definitivo sarà un parco auto vecchio e inquinante che continuerà a circolare per decenni. Un fenomeno che il dirigente ha definito ‘Effetto Avana’, in memoria di quanto accaduto a Cuba, dove le vetture degli anni ’50 sono rimaste a galla più per necessità che per passione.

Questo perché le auto elettriche stanno vendendo meno di quanto produttori e governi si sarebbero aspettati, dimostrando che forse i clienti non sono ancora pronti a un cambiamento così massiccio. E senza un profitto effettivo, le aziende cercheranno di difendersi come meglio credono o possono (non è un caso che in molte società stiano sviluppando carburanti più sostenibili, oppure la crescita dell’auto ibrida, tutt’altro che accantonata negli ultimi tempi). Non è un concetto banale, perché la stessa Mercedes ha dovuto rivedere i propri piani progettuali, dopotutto i dati parlano chiaro: il 15% del parco auto 2025 è occupato da auto elettriche, quando l’obiettivo sarebbe dovuto essere del 50%.
Ma cosa è necessario fare, allora? Secondo Kallenius, oltre alla decarbonizzazione l’UE deve concentrarsi su un altro obiettivo molto importante, ovvero regalare solidità alla catena di approvvigionamento e competitività globale. E cercare di non infilarsi dentro a una guerra commerciale con la Cina e con gli Stati Uniti, i due poli più caldi del momento, che potrebbero finire per agire da tritacarne nei confronti del vecchio continente. Invertire la rotta si può, ma occorre farlo rapidamente.
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