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Ricariche pubbliche veloci: Italia, partenza in salita. Ecco perché
La seconda fase di sperimentazione delle ricariche pubbliche veloci non ha dato i risultati sperati: ecco cos’è successo.
Allo stato attuale, i dati riguardanti le ricariche pubbliche veloci in Italia non sembrano essere incoraggianti. Non solo per la grande fatica che le abitazioni fanno durante le fasi di installazione, ma anche per degli esperimenti effettuati di recente non andati a buon fine.
Si parla infatti delle colonnine elettriche, le quali hanno registrato il secondo flop consecutivo nel giro di poco tempo. Una mossa dalle premesse audaci, quella effettuata dal governo. Ma che probabilmente non ha tenuto conto di alcuni fattori di rilievo.
Ricariche pubbliche veloci: la situazione
Nonostante la richiesta di fondi del Pnrr presentata non in forma ufficiale, ad oggi la copertura delle colonnine elettriche sembra essere tutto tranne che sufficiente. E questo è un problema che si era già manifestato tempo addietro, per poi palesarsi nuovamente.
Le istanze necessario al momento sono soltanto 39 su 58, per quanto concerne gli ambiti territoriali da soddisfare. Numeri decisamente peggiori per le strade extraurbane, con un conteggio di 50 lotti su 166 soddisfatti.
Gli obiettivi prefissati ad oggi dal governo sono ancora lontani dal loro perseguimento, con un passivo che manca ancora di oltre 12.000 colonnine. Ma ci sono delle motivazioni, per cui è lecito parlare di ennesimo flop.
Come mai il “progetto colonnine” non decolla?
Le motivazioni per cui questo progetto non decolla sono molteplici. Ci sono infatti diverse difficoltà di natura tecnica, ambientale, urbanistica e preventiva. E questi, sono per ovvie ragioni evidenti ostacoli per coloro che investono o che vogliono investire sul territorio.
Paradossalmente, ridurre il numero delle stazioni e dei macrolotti può aiutare a suddividere in maniera più equa ed espansiva il numero di colonnine. Così da favorire anche la circolazione delle auto elettriche, ad oggi soltanto poco più di 261.000 in Italia.
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