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Porsche, crisi senza fine: misure drastiche

Il periodo negativo che sta attraversando Porsche, ha costretto la rinomata casa automobilistica a ricorrere a delle misure drastiche.
Alcune recenti decisioni di Porsche, hanno esposto la rinomata casa automobilistica ad un periodo sempre più negativo. Uno di questi infelici siparietti riguarda il passo indietro fatto con la Macan, che sancisce così il parziale ritorno al termico.
Una situazione così difficile ha inevitabilmente costretto la multinazionale a prendere dei provvedimenti. I quali consistono, il più delle volte come in questo caso, in misure drastiche quali tagli e licenziamenti al personale operativo.
La situazione negativa dell’azienda
Questa situazione così tanto negativa ha ovviamente dei numeri, anch’essi negativi. Infatti, le vendite registrate sul mercato cinese non stanno entusiasmando come invece ci si aspettava. La percentuale al momento è ferma al 22,6%, con 5.64 miliardi di euro.

L’utile è sceso al 30%, mentre il ROI registrato in termini di vendite è sceso al 14%. Questi dati potrebbero risultare indigesti a coloro che non si intendono granché di bilanci o di economia in generale. In termini pratici, si può tuttavia descrivere cosa è accaduto dopo.
Porsche ha sottoposto a licenziamento ben 4.000 dipendenti. Questa è una delle decisioni drastiche menzionate proprio durante il primo paragrafo introduttivo. Ma non tutti i dati sono negativi: il dividendo è infatti rimasto a 2,31 euro.
Il problema del mercato cinese
Sono stati soprattutto i prezzi elevati, ad aver reso il mercato cinese fortemente proibitivo e non più prospero come un tempo. Nonostante questo, l’intenzione della rinomata casa automobilistica è quella di investire ancora nella combustione interna.
Anche nel bel mezzo di una crisi di questa portata, le ambizioni rimangono tale. Ci si augura infatti un rendimento pari al 20%. Percentuale che, se dovesse essere rispettata dai risultati ottenuti, risolleverebbe le sorti di un’azienda ad oggi in caduta libera.
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