Ponte sullo Stretto, Salvini riaccende le speranze: la situazione

Matteo Salvini riaccende le speranze inerenti al Ponte sullo Stretto. Ripercorriamone le tappe principali della storia recente.

Matteo Salvini riaccende le speranze del Ponte sullo Stretto di Messina. Stando alle cronache, la prima volta che l’idea venne partorita fu oltre 2.200 anni fa, quando venne creato un collegamento tra la Calabria e la Sicilia per facilitare il passaggio di uomini, animali e merci. Un progetto mai realizzato, ma pronto a riaccendersi alla salita di ogni nuovo Governo.

Nel 2005 fu Silvio Berlusconi a sponsorizzare l’idea che – parole sue – “toglierebbe da un isolamento storico una regione, facendola diventare finalmente Italia ed Europa al 100%”. L’austerity finanziaria applicata dal successore Mario Monti spense le velleità.

Nel 2016 l’esecutivo guidato da Matteo Renzi rilanciò sul Ponte sullo Stretto di Messina. Che nel frattempo ebbe un contraente generale (un consorzio denominato Eurolink) e incassò (nel 2013) il parere favorevole del ministero per i Beni culturali.

Negli ultimi anni, Mario Draghi ha altresì contemplato l’ipotesi, commissionando al gruppo Ferrovie dello Stato, oggi comprensivo pure dell’Anas, l’incarico di eseguire un ennesimo studio di fattibilità. Adesso è il neoministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a riportare l’opera ancora una volta in auge, inserendola già nelle primissime dichiarazioni tra le priorità del suo dicastero. Staremo a vedere se i buoni propositi del Governo Meloni daranno il là a risultati concreti. Gli ostacoli da superare sono tanti e difficili, ma in termini di grande opere, progettisti e imprese italiane non hanno nulla da invidiare a nessuno.

Il dibattito tecnico sulle campate

Il piano del 2016 prevede una struttura a campata unica, la più lunga mai realizzata al mondo. La più recente relazione degli esperti ne suggerisce, invece, tre, figlia di un progetto antecedente che, basati sui fondali dello Stretto, annoverava due pilastri intermedi. Per nutrire serie speranze occorrerà trovare un’intesa.

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