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Piaggio Vespa, lo sai perché si chiama così? Tutti hanno dimenticato il motivo

La storia di Corradino d’Ascanio, ingegnere e inventore italiano, è un racconto straordinario di genio e determinazione.
D’Ascanio, nato nel 1891 a Popoli, in Abruzzo, è celebre soprattutto per aver progettato la Vespa, ma la sua carriera è costellata di invenzioni rivoluzionarie nel campo aeronautico e tecnologico, molte delle quali anticiparono di decenni innovazioni oggi considerate di routine.
Fin da giovane, Corradino d’Ascanio nutrì una passione viscerale per il volo. Il suo interesse lo portò a studiare il comportamento dei colombi e delle rondini nel cielo abruzzese, ispirandolo a costruire, nel 1906, un rudimentale aliante con lenzuola e stecche di legno, riuscendo a librarsi per una quindicina di metri. Dopo il diploma, si iscrisse al Regio Istituto Superiore d’Ingegneria di Torino, dove frequentò uno dei primi corsi di aeronautica in Italia.
Durante la Prima Guerra Mondiale, d’Ascanio prestò servizio come direttore tecnico nel Battaglione Aviatori di Torino, dimostrando subito il suo genio con invenzioni fondamentali: mise a punto il primo autopilota italiano, installò la prima stazione radio su un velivolo per comunicazioni con la base e risolse un problema di congelamento dell’olio nei motori che bloccava gli aerei al fronte. Nel 1916 brevettò il clinometro universale, strumento che permette al pilota di monitorare l’inclinazione laterale dell’aereo, un dispositivo precursore dello sbandometro moderno.
L’elicottero e le invenzioni precorritrici
Negli anni Venti, dopo un’esperienza poco fortunata negli Stati Uniti, d’Ascanio tornò in Italia e si dedicò al progetto dell’elicottero, una vera e propria sfida tecnica che impegnò tutta la sua creatività e le sue risorse economiche. Nel 1930, il suo terzo prototipo, il D’AT.3, stabilì tre record mondiali di durata (8 minuti e 45 secondi), distanza (1.078,6 metri) e altezza (18 metri) durante una prova all’aeroporto di Ciampino, davanti al capo del governo Benito Mussolini. Nonostante questo successo, il progetto non ebbe seguito a causa di mancanza di fondi e disaccordi tra Aeronautica e Marina sul finanziamento.
Un’importante innovazione tecnica sviluppata da d’Ascanio fu l’elica a passo variabile, un meccanismo che permetteva di regolare l’angolo delle pale dell’elica in volo per ottimizzare la potenza del motore. Questa invenzione attirò l’attenzione della Piaggio, azienda ligure all’epoca impegnata nel settore aeronautico, che lo assunse come direttore dell’ufficio eliche a Pontedera.

La svolta nella carriera di d’Ascanio arrivò nel secondo dopoguerra, quando Enrico Piaggio gli commissionò un veicolo semplice, economico e accessibile per favorire la mobilità di massa in un’Italia ancora segnata dalla guerra. Nonostante la sua avversione per le motociclette, d’Ascanio realizzò un progetto rivoluzionario: la Vespa.
Il design innovativo della Vespa includeva un telaio monoscocca in metallo, che consentiva di salire agevolmente da entrambi i lati, rendendola adatta a qualsiasi tipo di abbigliamento e a tutti gli utenti, comprese donne e preti. Il motore, completamente coperto e posizionato lontano dalla zona di guida, evitava di sporcare il pilota, un dettaglio che contribuì al successo del mezzo. Il primo modello, la Vespa 98cc, fu presentato nel 1946 al Salone del ciclo e motociclo di Milano. Dopo un iniziale scetticismo, le vendite decollarono rapidamente e la Piaggio dovette aprire stabilimenti in ben tredici Paesi per soddisfare la domanda globale.
Nonostante la fama mondiale ottenuta grazie alla Vespa, d’Ascanio rimase amareggiato per il fatto che questo successo avesse in qualche modo offuscato i suoi progetti di elicottero, un sogno a cui aveva dedicato anni di lavoro e passione. La sua celebre frase “A me la Vespa mi ha punto!” testimonia il conflitto interiore tra l’orgoglio per l’invenzione e il rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere.
Una carriera ricca di invenzioni e riconoscimenti
Oltre alla Vespa e all’elicottero, Corradino d’Ascanio fu un inventore prolifico con numerosi brevetti all’attivo: dal sistema precursore degli autovelox per il controllo della velocità dei veicoli, a un innovativo dispositivo per la ricerca automatica di documenti tramite tastiera, vero e proprio antenato dei moderni motori di ricerca. Nel suo vasto repertorio figurano anche un forno elettrico per la cottura di pane e dolci e apparecchiature per la catalogazione rapida di documenti.
Dal 1937 al 1961, d’Ascanio insegnò Disegno e Progetto di macchine all’Università di Pisa, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di ingegneri. Morì nel 1981 a Pisa, lasciando un’eredità tecnica e culturale che ha influenzato profondamente l’industria italiana e internazionale.
Il suo nome è oggi sinonimo di innovazione e creatività italiana, un simbolo che vola alto come i suoi progetti di volo e corre libero sulle strade del mondo grazie alla Vespa, un’invenzione che ha saputo unire tecnologia, design e cultura in un capolavoro di ingegneria semplice e geniale.
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