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Nuovo marchio cinese in Italia, la sua gamma è l’occasione della vita: SUV e non solo

Questa casa produttrice offre una grande chance in Italia. Va colta al volo.
In tutta Europa ma soprattutto in Italia dove i marchi di questa nazione sono sempre più diffusi, la presenza cinese si fa sempre più rilevante grazie all’espansione di BYD, colosso asiatico che sta aprendo nuove strade per la componentistica italiana e l’intero settore automotive nel Vecchio Continente.
Negli ultimi mesi del 2025, BYD ha consolidato la sua posizione in Europa con l’avvio della nuova fabbrica a Szeged, Ungheria, e l’ipotesi di ulteriori stabilimenti in Turchia. Questa espansione rappresenta un punto di svolta per i fornitori italiani, da sempre riconosciuti per l’eccellenza nella componentistica auto. La fabbrica ungherese, che dovrebbe entrare a pieno regime tra fine 2025 e inizio 2026, punta a una capacità produttiva annua di 200.000 veicoli elettrici e ibridi plug-in. Grazie a questa presenza produttiva in Europa, BYD potrà aggirare i dazi imposti dall’Unione Europea sulle auto elettriche importate dalla Cina, aumentando così la competitività sul mercato.
Alfredo Altavilla, special advisor di BYD per l’Europa ed ex top manager FCA, ha sottolineato il grande entusiasmo e l’ampia partecipazione riscontrata tra i fornitori italiani: “L’incontro con la filiera dei componentisti italiani ha registrato un’adesione straordinaria, con oltre 380 imprese e 500 partecipanti censiti in sole 48 ore. Molte realtà stanno finalizzando accordi per forniture alla fabbrica di Szeged”. Questa rapidità di risposta evidenzia quanto sia forte l’interesse italiano verso una partnership che potrebbe rappresentare una vera svolta in un settore in difficoltà a causa dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficoltà burocratiche in Europa.
Made in Italy e China, la sinergia vincente
La combinazione tra l’innovativa tecnologia BYD, come la Blade Battery e la piattaforma e-Platform 3.0, e la tradizionale eccellenza italiana nella componentistica, promette di creare un sistema produttivo competitivo e all’avanguardia. L’Italia, infatti, si conferma partner strategico nella fornitura di motori, scocche, sistemi elettronici e finiture di alta qualità. Questa sinergia potrebbe generare fatturati plurimiliardari, rafforzando il ruolo delle imprese italiane nel settore elettrico e ibrido.
Parallelamente, mentre la produzione europea si concentra sulle vetture elettriche a batteria, lo stabilimento di Shenzhen continuerà a produrre le PHEV, ovvero le ibride plug-in con motore termico e batteria ricaricabile. Questa doppia strategia risponde alle attuali esigenze di un mercato europeo ancora attento alla praticità e alla diffusione limitata delle infrastrutture di ricarica rapida, oltre che all’aumento dei costi energetici.

L’Unione Europea si trova oggi di fronte a una sfida complessa: da un lato, la necessità di sostenere la transizione verso la mobilità elettrica, dall’altro, la gestione delle tensioni commerciali legate ai dazi e alla concorrenza globale.
La scelta di BYD di localizzare la produzione in Ungheria, con energia a basso costo e fonti energetiche di qualità provenienti dalla Russia, rappresenta un vantaggio competitivo importante.Nel contesto di un mercato europeo che, almeno fino ad oggi, resta affezionato alle vetture ibride per questioni di autonomia e infrastrutture, BYD sembra aver trovato la formula per unire innovazione tecnologica e partnership strategiche. Per l’industria italiana della componentistica, questa collaborazione rappresenta un’opportunità senza precedenti per risollevarsi in un momento di crisi e per consolidare la propria leadership nel settore automobilistico globale.
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