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Nuovo Codice della Strada: psichiatri in rivolta
Le nuove norme sono entrate in vigore solo da poco più di un mese, ma non si attenuano le polemiche. Ecco la nuova regola che fa discutere.
Il Nuovo Codice della Strada 2024 introduce norme più severe per chi viene trovato alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non sarà più necessario dimostrare uno stato di alterazione psico-fisica: basterà un test salivare positivo per far scattare la revoca immediata della patente, con il divieto di conseguirne una nuova per almeno tre anni.
Gli agenti di polizia potranno effettuare i test direttamente sul posto, seguendo le direttive del Ministero dell’Interno, o condurre il conducente in strutture sanitarie per prelievi. Anche in attesa della conferma dei laboratori accreditati, le Forze dell’Ordine avranno la facoltà di ritirare la patente, applicando immediatamente le nuove disposizioni.
L’allarme della Società Italiana di Psichiatria
La Società Italiana di Psichiatria (Sip) esprime preoccupazione per le implicazioni della riforma, evidenziando il rischio di penalizzare i pazienti in cura con psicofarmaci come antidepressivi, ipnoinducenti o ansiolitici. Tali terapie, assunte sotto prescrizione medica, non sono assimilabili alle droghe.
Secondo il Comitato esecutivo della Sip, la nuova normativa potrebbe scoraggiare i pazienti dal seguire le cure, aumentando lo stigma verso le patologie mentali. La Sip chiede chiarimenti urgenti e un’esenzione specifica per chi assume farmaci terapeutici, sottolineando che il dosaggio prescritto dagli specialisti tiene conto dell’equilibrio tra efficacia e sicurezza.
Guidare in sicurezza: terapie mediche e condizioni cliniche
Secondo le evidenze cliniche, è più sicuro guidare dopo una notte di riposo, anche assumendo un sonnifero a dosaggi adeguati, piuttosto che affrontare la strada in uno stato di insonnia o grave malattia non trattata. La presidente della Sip, Liliana Dell’Osso, e la presidente uscente, Emi Bondi, chiedono al Ministero dei Trasporti di coinvolgere la società nel tavolo tecnico responsabile della riforma.
L’obiettivo è tutelare i milioni di cittadini italiani che assumono psicofarmaci, garantendo loro il diritto alla cura senza penalizzazioni. La Sip invita a distinguere chiaramente tra l’uso terapeutico di farmaci e il consumo di sostanze illegali, per evitare conseguenze discriminatorie e pericolose. E’ anche pur vero che se si è sotto cura con anti-depressivi è fondamentale valutare l’adeguatezza del proprio stato in base agli effetti del farmaco.
La guida potrebbe essere esplicitamente sconsigliata dal medico, specialmente durante le prime somministrazioni di un anti-depressivo, durante le quali il farmaco potrebbe avere effetti sedativi. Dunque, multare e ritirare la patente a chi si mette al volante in quelle condizioni, andando contro i suggerimenti del terapista, non si può certo dire che sia sbagliato.
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