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Nuovo Codice della Strada, caos monopattini: cosa sta succedendo
Mancano ancora i decreti attuativi per regolamentare i contrassegni identificativi: le nuove norme hanno generato incertezza nei consumatori.
Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore il 14 dicembre scorso, introduce norme stringenti per i monopattini elettrici, con l’obiettivo dichiarato di garantire maggiore sicurezza stradale. Tra le novità, l’obbligo del casco omologato, restrizioni sulla circolazione e l’introduzione di contrassegni di identificazione, i cosiddetti “targhini”, legati alla necessità di sottoscrivere una RC Auto obbligatoria.
Tuttavia, l’assenza di decreti attuativi che regolino i dettagli dei contrassegni rende impossibile per le compagnie assicurative identificare con precisione i veicoli. Questo genera incertezza sia tra i consumatori che tra le società di sharing, già colpite da un calo del 30% nei noleggi e del 50% nelle vendite. L’avvocato Maurizio Hazan dello studio legale THMR sottolinea come alcune sanzioni possano essere considerate inapplicabili, poiché mancano ancora strumenti operativi chiari.
Assicurazione e targatura: ostacoli e limiti
Uno degli aspetti più controversi riguarda l’obbligo di assicurazione RC Auto per i monopattini. Secondo Hazan, la norma è difficilmente applicabile senza un sistema di identificazione univoco per i veicoli, come richiesto dal mercato assicurativo per accedere al Pubblico Registro Automobilistico e alle banche dati necessarie per l’emissione delle polizze.
La Polizia locale di Milano ha ipotizzato un’assicurazione di responsabilità civile personale come alternativa temporanea, ma questa soluzione non soddisfa i requisiti specifici della RC Auto previsti dalla legge. Inoltre, la disparità normativa rispetto ad altri mezzi simili, come le biciclette elettriche, genera confusione e dubbi di coordinamento, soprattutto considerando che i monopattini non superano velocità di 25 km/h e hanno un peso ridotto.
Critiche e prospettive: verso una normativa più equilibrata
L’obbligo assicurativo per i monopattini è stato definito sproporzionato da molti esperti, tra cui l’avvocato Hazan, poiché comporta costi elevati per i conducenti e le aziende di sharing. La norma sembra più orientata a proteggere i terzi danneggiati, trascurando il rischio di infortuni per gli stessi conducenti, spesso causati da imprudenze di guida o strade in cattive condizioni. Invece di imporre la copertura RC Auto, sarebbe più opportuno introdurre una polizza infortuni dedicata ai conducenti.
Il quadro normativo attuale, privo di decreti attuativi e caratterizzato da disparità rispetto ad altri mezzi, come le e-bike, richiede urgenti correzioni e chiarimenti. Solo così si potrà garantire una regolamentazione più equa e sostenibile per un mezzo di trasporto che, con una gestione adeguata, potrebbe continuare a rappresentare un’alternativa ecologica e pratica nelle città italiane.
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