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Nissan taglia nuovi posti di lavoro: a rischio decine di famiglie, ecco dove

Allarme rosso per Nissan, la crisi non si risolve e i lavoratori vanno a casa.
Nissan annuncia un piano di ristrutturazione che comporterà tagli significativi al personale in Europa, con un impatto diretto su centinaia di famiglie. La decisione riguarda principalmente la sede regionale europea della casa automobilistica giapponese, situata a Montigny-le-Bretonneux, in Francia, dove sono impiegati circa 560 lavoratori.
Secondo quanto riportato da Reuters, Nissan ha avviato una serie di consultazioni con i rappresentanti sindacali della sua sede europea, che coordina non solo le attività in Europa, ma anche in Africa, Medio Oriente, India e Oceania. L’obiettivo è gestire una ristrutturazione che potrebbe tradursi in una significativa riduzione dei posti di lavoro.
Le trattative si concentrano inizialmente sulle dimissioni volontarie, considerate come prima opzione per evitare licenziamenti forzati. La direzione e i sindacati hanno concordato di portare avanti queste discussioni entro il 20 ottobre, con un’informativa dettagliata destinata ai dipendenti prevista per novembre.
Preoccupazione per i lavoratori
Massimiliano Messina, vicepresidente Nissan per la regione, ha sottolineato l’impegno dell’azienda a condurre il processo con “attenzione, trasparenza e nel pieno rispetto delle normative vigenti”, precisando che non è ancora stata presa una decisione definitiva.
Il piano di ristrutturazione era stato anticipato ad aprile, con l’insediamento del nuovo CEO, Ivan Espinosa. La strategia prevede una riduzione della forza lavoro globale di circa il 15%, accompagnata da un taglio della capacità produttiva di quasi il 30%, che passerà a 2,5 milioni di veicoli all’anno. Contestualmente, il numero degli impianti produttivi sarà ridotto da 17 a 10.

Questi cambiamenti sono parte di un più ampio sforzo per rendere Nissan più competitiva in un mercato automobilistico in rapida evoluzione, caratterizzato da una crescente attenzione verso la mobilità elettrica e la sostenibilità. La riduzione prevista coinvolge quindi non solo la Francia, ma si estende potenzialmente a diverse aree geografiche dove Nissan opera. La sede di Montigny-le-Bretonneux, cuore della gestione europea, sarà il principale epicentro delle modifiche, con la possibilità che decine di posti di lavoro vengano eliminati o riorganizzati.
Questa situazione getta un’ombra di incertezza su molte famiglie e comunità locali legate a Nissan, evidenziando le tensioni tra esigenze di mercato e tutela dell’occupazione. Le parti sociali sono chiamate a trovare soluzioni condivise per mitigare l’impatto socioeconomico, favorendo percorsi di uscita volontaria e ricollocazione professionale. Sperando solo che questi tagli non siano l’inizio di un percorso che, secondo vari economisti, potrebbe anche portare Nissan alla chiusura finale.
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