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Multe autovelox, addio ricorsi: la nuova sentenza ribalta tutto e costringe a pagare
Una particolare sentenza emessa dal tribunale di Bologna ha fatto scattare l’allarme sulla possibilità di vincere alcuni ricorsi sulle multe emesse dopo la segnalazione dell’autovelox. I dettagli.

Un autovelox non è altro che un dispositivo elettronico di cui si servono le forze dell’ordine per rilevare ed eventualmente sanzionare le infrazioni relativi ai limiti di velocità. Su ogni strada pubblica del nostro Paese, infatti, esistono delle regole specifiche da tenere bene a mente sulla velocità. In autostrada, per esempio, non sarà possibile superare i 130 km/h. Esiste, poi, un tasso di tolleranza fino a 5 km/h. Oltrepassato anche questo, ecco che un eventuale multa scattata tramite questo dispositivo elettronico sarà inevitabile.
Come molti sanno, però, per permettere alla sanzione di essere realmente valida, sarà opportuno che il singolo dispositivo autovelox sia perfettamente funzionante e omologato, vale a dire che risponda a particolari requisiti tecnici che garantiscano affidabilità nelle rilevazioni.
Sul verbale sarà facile appurare se tale dispositivo sia omologato oppure no. In caso negativo, chi ha ricevuto la multa potrà fare ricorso e annullare il tutto in alcuni casi. Una nuova sentenza emessa dal tribunale di Bologna su un caso particolare, però, potrebbe ribaltare la situazione da qui in avanti e cambiare le cose sotto l’aspetto relativo ai ricorsi.
La sentenza del tribunale di Bologna è chiara: cambia tutto sui ricorsi per multe da autovelox
Negli ultimi anni le varie Cassazioni hanno affermato la netta differenza fra omologazione e approvazione. In pratica, esse affermano che solo una mancata omologazione del dispositivo offre agli automobilisti la possibilità di presentare e vincere un ricorso. Il Ministero degli Interni, al contrario, ha accomunato i due aspetti, sottolineando come le due procedure siano da considerarsi omogenee. In pratica, con dispositivi o non omologati o non approvati sarà possibile sempre presentare ricorso ai vari prefetti di riferimento.

Una nuova sentenza del tribunale di Bologna, però, potrebbe fare scuola in merito ai ricorsi contro le multe scattate dagli autovelox.
Il giudice Alessandra Cardarelli ha giudicato il tutto introducendo un grande elemento di rottura, vale a dire l’equivalenza tra i due procedimenti di omologazione e approvazione. In pratica, stando a questa sentenza, la semplice mancanza del decreto di omologazione non sarebbe più sufficiente per annullare la sanzione. Sarà necessario dimostrare che l’autovelox presenti effettivi problemi e che abbia effettuato una rilevazione non corretta.
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