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Le auto più fermate da Polizia e Carabinieri: ecco quali sono e perché

Perché alcune auto vengono fermate più spesso dalle forze dell’ordine? Dal colore alle condizioni del veicolo, ecco cosa influenza davvero i controlli.
Non basta rispettare i limiti di velocità o il Codice della strada per passare inosservati. A volte, è l’aspetto dell’auto – il colore, la tipologia, gli accessori – a far scattare l’attenzione delle Forze dell’Ordine. Che si tratti di Polizia o Carabinieri, esistono auto che, più di altre, finiscono nel mirino dei controlli. Una dinamica che va oltre la semplice infrazione e che coinvolge percezioni visive, pregiudizi estetici, comportamenti tipici e persino stereotipi sociali, che però spesso sono corroborati da statistiche e probabilità.
Rosse, sportive o rumorose: auto che non passano inosservate
La leggenda metropolitana secondo cui le auto rosse vengano fermate più spesso trova oggi riscontri concreti. Il rosso, colore associato alla velocità e all’aggressività, rende un veicolo immediatamente riconoscibile nel traffico. Ma non è solo questione di tinta: modelli sportivi, scarichi rumorosi, cerchi maggiorati o assetti ribassati attirano maggiori controlli, anche in assenza di infrazioni evidenti.
Alcune auto come Subaru WRX, Volkswagen Golf GTI o coupé BMW sono diventate nel tempo dei veri “sorvegliati speciali”, spesso fermati anche solo per verifiche di routine. La personalizzazione estetica, seppur legale, può bastare a giustificare un alt nei contesti urbani.
Il pregiudizio esiste? O forse è una questione di mera probabilità
Un’auto datata, poco curata o guidata di notte da un ragazzo può attivare un controllo basato su profilazioni visive. A volte non serve neppure un’auto sportiva: bastano targhe straniere, carichi sospetti o danni non riparati. Secondo uno studio congiunto di NYU e Stanford, sarebbero i pregiudizi sociali a incidere fortemente: ad esempio, i guidatori afroamericani hanno una probabilità del 20% superiore di essere fermati rispetto ai bianchi. Ma attenzione, se ciò avviene è anche perchè la percentuale di persone coinvolte in attività illecite è maggiore tra gli appartenenti a determinati gruppi sociali, cosa che spesso i cosiddetti studi di certe Università americane non tengono in adeguata considerazione.
Stesso discorso che vale anche per l’Italia. E’ evidente che le forze dell’ordine tendono a fermare più facilmente una vecchia station wagon con targa straniera con quattro maschi adulti a bordo, piuttosto che una Fiat Punto con al volante un signore anziano col cappello: non è questione di razzismo o stereotipo, ma di probabilità che si scoprano attività criminose.

Come evitare controlli inutili? Stile di guida e atteggiamento contano
Non esistono formule magiche per “passarla liscia”, ma ci sono accorgimenti. Evitare manovre brusche, radio ad alto volume, o luci usate in modo scorretto riduce l’attenzione indesiderata. Un comportamento calmo e rispettoso, senza cambi di corsia sospetti, è spesso sufficiente. E secondo alcuni esperti, persino un sorriso spontaneo può facilitare il controllo e far ripartire senza problemi. Alla fine, però, i controlli sono necessari e benvenuti: migliorano la sicurezza stradale e aiutano a prevenire microcriminalità e incidenti.
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