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Lascia il suo Tesla Cybertruck attaccato alla corrente e va in vacanza: al ritorno accade l’insospettabile
Cybertruck Tesla: problemi di avviamento dopo lungo periodo in carica (mondo-motori.it)

Un recente episodio che coinvolge un proprietario di un Cybertruck Tesla ha acceso nuovamente il dibattito sull’affidabilità delle batterie.
Il conducente, partito per una vacanza di due settimane, ha lasciato il suo Cybertruck collegato alla rete elettrica. Al suo ritorno, però, il camion non si è più avviato, sollevando preoccupazioni sulla gestione della carica e sulla stabilità del veicolo durante lunghi periodi di inattività.
Il protagonista di questa vicenda ha lasciato il veicolo elettrico in carica continua, presumibilmente per mantenere il livello della batteria stabile durante la sua assenza. Tuttavia, al momento del rientro, il Cybertruck Tesla ha mostrato un malfunzionamento, rifiutandosi di accendersi. Situazioni simili non sono comuni, ma evidenziano come anche i modelli più avanzati possano incontrare difficoltà in circostanze particolari, soprattutto se il sistema di gestione energetica non funziona come previsto.
Le batterie degli EV sono progettate per mantenere una carica ottimale anche in periodi di non utilizzo, grazie a sofisticati sistemi di bilanciamento e monitoraggio. Tuttavia, un problema tecnico — forse legato a un malfunzionamento del software o a un difetto hardware — può compromettere l’efficienza di questi processi. Tesla, da parte sua, ha già implementato aggiornamenti OTA (Over The Air) per migliorare la gestione della batteria e prevenire scariche profonde o sovraccarichi.
Importanza della gestione della batteria nei veicoli elettrici
Il caso del Cybertruck Tesla sottolinea l’importanza cruciale della corretta manutenzione e monitoraggio delle batterie. Durante lunghi periodi di inattività, è essenziale che il veicolo mantenga una carica residua adeguata per garantire la funzionalità dei sistemi elettronici e l’avviamento. Questo è particolarmente vero per veicoli con batterie di grandi dimensioni, come il Cybertruck, che integra una batteria ad altissima capacità.
Gli esperti consigliano di monitorare regolarmente lo stato di salute della batteria tramite l’app Tesla o altri strumenti diagnostici, anche quando il veicolo non viene utilizzato. Inoltre, è preferibile non lasciare la batteria completamente carica o completamente scarica per lunghi periodi, ma mantenerla in una fascia di carica ottimale, generalmente tra il 20% e l’80%.

Tesla continua a lavorare per migliorare l’affidabilità dei suoi veicoli, soprattutto per quanto riguarda la gestione energetica e la durata della batteria. Il produttore ha introdotto diverse funzionalità che consentono ai proprietari di monitorare in tempo reale lo stato del veicolo e ricevere notifiche in caso di anomalie. Inoltre, gli aggiornamenti software periodici servono a migliorare la stabilità del sistema e a risolvere eventuali bug che potrebbero compromettere l’avviamento o la ricarica.
Resta fondamentale, tuttavia, il corretto utilizzo da parte dell’utente, che deve seguire le indicazioni fornite da Tesla per la ricarica e la manutenzione del veicolo. In casi come quello riportato, l’assistenza tecnica di Tesla interviene per diagnosticare e risolvere il problema, che potrebbe derivare da un difetto specifico o da condizioni ambientali particolari.
Questo episodio rappresenta un utile monito per i possessori di veicoli elettrici, invitando a non sottovalutare la gestione della batteria durante periodi di inattività prolungata e a mantenere un contatto regolare con l’assistenza del produttore per garantire sempre la massima efficienza del proprio mezzo.
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