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Lamborghini: ecco la risposta ai dazi di Trump

Il CEO Stephan Winkelmann conferma che Lamborghini è al lavoro per valutare gli effetti economici dei dazi USA voluti da Trump. In bilico anche i prezzi e la strategia commerciale globale.
Lamborghini, come altre case automobilistiche italiane di prestigio, si trova a dover fare i conti con l’introduzione dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle importazioni di auto. Un provvedimento che potrebbe incidere pesantemente su un marchio che vede gli Stati Uniti come primo mercato, con un’incidenza del 30% sulle vendite totali. È stato lo stesso CEO Stephan Winkelmann a sottolinearlo, spiegando che si tratta di una sfida non soltanto commerciale, ma anche strutturale: “Stiamo valutando anche l’impatto economico che avranno i dazi sulla nostra organizzazione, non è solo un problema commerciale”.
Gli USA valgono un terzo del business Lamborghini
Nel 2023, Lamborghini ha superato le 10.000 unità prodotte, un traguardo importante per una realtà che si rivolge a una clientela globale. Winkelmann ha ricordato: “Un marchio come il nostro si rivolge a tutti i mercati. Le nostre auto si vendono ovunque, ma gli Stati Uniti sono di gran lunga il nostro mercato più importante”. La possibilità che i prezzi delle Lamborghini aumentino fino al 10%, seguendo l’esempio di Ferrari, è concreta. Tuttavia, la decisione non è ancora stata presa: “Stiamo analizzando le conseguenze sulle nostre catene di fornitura per capire cosa modificare e cosa aggiustare”, ha spiegato il manager.
Una rete globale già consolidata
A differenza di altri marchi più esposti al solo mercato americano, Lamborghini può contare su una rete di distribuzione solida a livello mondiale. I mercati europei principali restano Germania, Italia e Regno Unito, mentre in Asia spiccano Cina, Corea e Giappone. “Stiamo già cogliendo tutte le opportunità. L’Australia è in crescita e anche il Canada è importante per noi”, ha aggiunto Winkelmann, lasciando intendere che eventuali perdite negli USA potrebbero essere compensate da altri Paesi.

Una fase di valutazione strategica
Al momento, Lamborghini non ha ancora definito una risposta ufficiale ai dazi. “Ci stiamo ragionando. Abbiamo tempo, anche grazie alla sospensione momentanea del provvedimento. Prima contavamo su due mesi di margine di consegne, ora il tempo si è allungato”, ha dichiarato il CEO. L’approccio sarà prudente, ma la direzione sembra chiara: proteggere l’equilibrio economico dell’azienda anche a costo di rivedere prezzi, forniture e rotte commerciali.
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