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L’addio di Stellantis è terribile: fulmine a ciel sereno

Sperimentare può essere una buona cosa. In questo caso però, ha portato ad un drammatico saluto.
In queso periodo storico, segnato da una profonda competizione tra le aziende che popolano l’ampio settore dell’automotive, ogni mossa sbagliata è un peso enorme sulle finanze e le casse di un marchio produttore di veicoli. L’operazione di mercato, qualunque sia, va programmata e progettata con attenzione e ogni errore costa caro, forse più di quanto poteva costare dieci anni fa.
L’azienda Stellantis lo ha scoperto a sue spese in queste ore, visto che un suo progetto interessante e onestamente molto innovativo ha incontrato un clamoroso fallimento prima ancora di “sbocciare” completamente fino a portare ad un addio che nessuno si sarebbe aspettato, qualche tempo fa.
Tra le tecnologie rinnovabili, l’idrogeno è sicuramente una delle più sottovalutate. In molti paesi come il Giappone gli ingegneri progettano auto e camion alimentati con questo tipo di carburante che ha diversi pregi tra cui la silenziosità dei motori e l’impatto ambientale praticamente nullo. Purtroppo, in Italia non siamo pronti ad accoglierlo…
Addio al progetto è finita, allarme per l’azienda
Ricordate il progetto Fuel Cell di Stellantis? I più attenti a questo tipo di esperimenti ricorderanno che la holding olandese aveva avviato un programma di studio e ricerca su veicoli commerciali destinati a montare propulsori ad idrogeno, un sistema ecologico ed economico per facilitare la transizione ecologica e fornire ai guidatori di mezzi commerciali alternative a basso impatto ecologico.

Tutto molto bello, se non fosse che il progetto è stato bloccato. Il problema principale è lo scarso interesse del pubblico verso questa tecnologia ma anche il fatto che, tra incentivi quasi inesistenti e stazioni di ricarica poche o nulle sul territorio, non ci sarebbe davvero modo di portare avanti questa tecnologia in modo sostenibile – e remunerativo per l’azienda – nel nostro paese.
Uno stop però non per forza definitivo: da Stellantis i portavoce fanno sapere che anche se l’azienda “Orienterà le sue risorse verso altri progetti” il dialogo con Symblo, principale azienda coinvolta nell’esperimento rimane aperto portando a pensare che quando i tempi saranno maturi Stellantis tornerà sulla questione.
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