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La Cina domina il mercato delle auto, ma una verità nascosta è terribile: cosa è emerso
Sarà tutto vero quello che si dice online? Il mercato cinese è molto più complicato, di quello che vi hanno detto.
In un mondo dove l’elettrico regna sovrano, la Cina sembra aver calato il proverbiale asso pigliatutto. Come un noto politico avvertiva tanto tempo fa, il “Gigante Dormiente” si è finalmente svegliato e anche nel campo dei motori, ha messo in crisi le rivali europee con una facilità disarmante.
Certo, la Cina è facilitata da alcune situazioni che in occidente – per fortuna – non sono replicabili come un costo bassissimo della manodopera, il che si traduce molto probabilmente in diritti per i lavoratori non proprio degni di un paese amante del Welfare. Inutile poi ignorare il fatto che si tratti di un paese grande quanto un continente ed altrettanto ricco di risorse.
La politica che ci ha visto lungo nel campo delle auto elettriche ed ha saputo anticipare gli occidentali sotto tanti punti di vista ha fatto il resto. Ma sarà tutto oro quel che luccica? La realtà sul mercato cinese è ben diversa, da quello che permea qui in occidente. Specie nel campo delle automobili.
Dramma in Cina, la maggior parte dei marchi “morirà” entro pochi anni
La legge madre del mercato è quella della domanda e dell’offerta e, laddove la domanda di un bene è elevata, l’offerta sarà altrettanto vasta. Ma cosa succede quando i clienti sono quasi tutti soddisfatti e la domanda si riduce? Succede che i produttori più deboli dal punto di vista economico collassano, proprio ciò che potrebbe accadere al mercato cinese.
Secondo un’analisi del Ministero del Commercio cinese il mercato auto in Cina potrebbe essere un enorme castello di carte che rischia di crollare sotto il suo peso. Tantissimi marchi in competizione tra loro – ne sono nati ben 150 negli ultimi anni – dove molti di questi ricorrono a pratiche sleali come l’autoimmatricolazione per restare a galla, lasciando migliaia di modelli invenduti nei concessionari.
Lo scorso anno, ben 24 marchi hanno cessato le attività tra cui anche nomi noti nel panorama locale come WM Motor, Qiantu ed Enovate, tutti andati in bancarotta a poco tempo dalla loro fondazione. E quanto scoperto da alcuni esperti è anche più assurdo.
Un’inchiesta di Bloomberg ha fatto luce sui veri e propri cimiteri di auto elettriche cinesi, luoghi dove le compagnie di car sharing hanno dovuto riversare centinaia e centinaia di auto moderne. Il motivo? Ogni anno, queste aziende rinnovano il loro parco auto ma con l’evoluzione della tecnologia cinese, questi modelli diventano rapidamente obsoleti. Insomma, il lato oscuro di un progresso che non conosce limiti e che rischia di mandare gambe all’aria metà dei marchi cinesi attualmente attivi nel giro di un paio di anni.
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