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Jaguar Land Rover: rinnova il pool con Tesla per le emissioni di CO2
Il gruppo Jaguar Land Rover conferma l’adesione al pool guidato dalla Tesla per le emissioni di CO2, nel rispettivo delle norme UE.
La Jaguar Land Rover entra nel “pool” delle emissioni governato dalla Tesla. A indicarlo alcuni documenti resi pubblici dalla Commissione europea sui suoi sistemi informativi, da cui si hanno alcune sorprese per quanto concerne i membri dell’analogo gruppo gestito dalla Volkswagen, a partire dall’ingresso della Geely.
Nello specifico, la Jaguar Land Rover ha presentato domanda di adesione, come lo scorso anno, alla Tesla e alla Honda. Una seconda associazione comprende la Renault, la Nissan, la Dacia, la Mitsubishi e – a partire dal 2022 – l’Alpine.
Infine, la Volkswagen ha fatto quadrato con le controllate Porsche, Audi, Skoda e Seat, nonché la Bugatti (passata da un annetto circa al controllo della croata Rimac) e varie realtà cinesi, alcune delle quali appena accolte: alla confermata Saic, con la sua MG, si aggiungono la già menzionata Geely, Jiangling Motors, Xpeng e Nio.
Tra i membri figura poi la Next.E.Go.Mobile, mentre, a differenza del 2021, non pare esserci la Ford. Comunque, l’Ovale Blu potrebbe provvedervi nelle prossime settimane. Difatti, fino al prossimo 24 novembre è possibile presentare le richieste di adesione.
La pratica del pooling è avallata dalla Commissione europea
Al contrario di quanto verrebbe da supporre, la pratica del pooling non viola alcuna disposizione legislativa. È totalmente lecita, prevista in modo esplicito nelle normative UE sulla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.
La Commissione europea lo ha inserito nei regolamenti, affinché i marchi delle quattro ruote abbiano un intervallo di tempo minimo per mettersi in regola rispetto alle ultime direttive ed evitino di pagare fin da subito le pesanti sanzioni stabilite per l’infrazione dei limiti da poco enunciati.
Jaguar Land Rover è particolarmente penalizzata dalla composizione del suo portafoglio prodotti, principalmente formato da grandi suv. Di conseguenza, ha dovuto trovare una soluzione per ridurre l’impatto economico del mancato rispetto dei target.
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