Incentivi auto elettriche, Motus-E: “Sistema da riformulare”

Gli incentivi auto per le auto elettriche hanno riscosso sin qui scarso successo: per Motus-E andrebbe riformulato il sistema.

In breve tempo gli incentivi per le auto che rientrano nel range 61-135 g/km di anidride carbonica sono andati sold-out. Invece, il tesoretto per le vetture 0-20 g/km di CO2, ovvero le elettriche, ha interessato in pochi. Difatti, dai 209 milioni iniziali, erogati a partire dalla fine di maggio, ne sono rimasti (mentre scriviamo) circa 180 milioni. 

Secondo Motus E il pacchetto studiato dal Governo per gli EV ha fallito nell’obiettivo e l’associazione fornisce diverse spiegazioni in merito.

La nota dolente riguarda la struttura delle agevolazioni delle auto elettriche. Com’è noto, il regolamento riguarda solo i veicoli entro il prezzo di 35 mila euro (più IVA). Stando a Motus-E vi rientrano meno del 30 per cento dei modelli disponibili. 

“Per quanto riguarda la classe “0-20” – recita la nota – invece i modelli disponibili per la fascia di prezzo incentivata (sotto i 35.000 euro) sono meno del 30% di tutti quelli disponibili, questo già sarebbe sufficiente a spiegare che, come da attese, le prenotazioni vanno a rilento”.

Sussiste poi un ulteriori fattore critico, già evidenziato da ulteriori associazioni del comparto automotive come UNRAE, che fa riferimento all’esclusione degli aiuti delle flotte e dei soggetti giuridici. Così facendo si sarebbe tagliata fuori una parte considerevole del mercato. 

“A questo va aggiunto che le flotte e tutte le persone giuridiche, che rappresentano una buona fetta del mercato e garantirebbero poi un usato di qualità, non possono beneficiare degli incentivi”, spiega Motus-E. 

Critiche al Governo

Di conseguenza, l’associazione crede sia necessario riconcepire il sistema. Dunque, lancia a sua volta un appello all’esecutivo per correggere la struttura dell’Ecobonus affinché si ampli la platea di potenziali beneficiari delle risorse stanziate.

Un eventuale cambiamento consentirebbe di sostenere le immatricolazioni dei mezzi a batteria, i quali hanno riportato segno negativo anche a giugno.