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Immatricolazioni europee: ibride ed elettriche a quasi il 20%
La quota delle ibride ed elettriche elettrice cresce, con quasi il 20 per cento delle immatricolazioni europee nel secondo trimestre.
Le vetture elettriche e le ibride plug-in sono ormai prossime a costituire un quarto delle intere immatricolazioni europee. Nello specifico, gli ultimi dati dell’Acea (elaborati da Quattroruote) indicano come ad aprile-giugno 2022 gli EV, con 322.144 immatricolazioni e una crescita dell’11,3 per cento, hanno raggiunto l’11,32 per cento della domanda del Vecchio Continente, contro l’8,43 per cento del pari periodo del 2021, mentre le ibride-plug in sono passate dall’8,31 all’8,37 per cento nonostante una contrazione del 16,5 per cento (238.122 esemplari venduti). Dunque, il peso degli EV ammonta al 19,69 per cento, contro il 16,74 per cento ottenuto nel secondo trimestre del 2021.
Sono poi risultate in flessione le ibride non ricaricabili : 668.539 targhe e un meno 4,2 per cento. Eppure, la loro market share è salita nel giro di dodici mesi dal 20,33 al 23,5 per cento, complice pure l’ennesimo crollo dei propulsori tradizionali.
I mezzi a benzina, con 1.105.996 unità, hanno riportato una riduzione del 23 per cento, riducendosi dal 42,64 al 38,8 per cento del mercato. Le diesel, acquistate in appena 440.823 esemplari, hanno perso il 29,3 per cento, passando dal 18,16 al 15,5 per cento.
I dati del primo semestre
Emerge lo stesso quadro pure in riferimento ai dati del primo semestre: i mezzi a batteria, con un più 31,6 per cento e 647.479 registrazioni, salgono del 7,58 per cento dei primi sei mesi del 2021 all’11,57 per cento. Nonostante un meno 12 per cento e 472.722 registrazioni, le ibride plug-in crescono dall’8,28 all’8,44 per cento e le ibride, grazie al più 2,2 per cento a 1.323.679, accrescono la relativa quota dal 19,97 al 23,64 per cento.
Le benzina hanno un calo dal 42,44 al 38,31 per cento a causa del peggioramento delle immatricolazioni del 22,1 per cento a 2.144.530 unità e le diesel dal 19,66 al 15,47 per cento, dato il crollo del 32,1 per cento a 866.098. Comunque sia, le propulsioni tradizionali continuano a rappresentare oltre la metà del mercato.
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