News
Il prezzo alla pompa: la lente dell’antitrust sul mercato dei carburanti
Scopriamo come AGCM cerca di illuminare i prezzi di benzina e diesel, ma quindi dei carburanti in generale.
Analizzare e comprendere la complessa trama di fattori che influenzano i prezzi dei carburanti è un’operazione tutt’altro che semplice. Oltre alla variabilità dei costi a monte, legata alle decisioni del cartello dell’OPEC e ai fluttuanti indici internazionali del Brent e del Platts, ci sono problematiche nazionali che aggravano il carico sui consumatori. In Italia, ad esempio, l’Iva e le accise rappresentano oltre la metà dei prezzi alla pompa.
Eppure, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) non si tira indietro. Il suo report “Indagine conoscitiva sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia e la filiera petrolifera” fornisce un’analisi approfondita del mercato tra gennaio 2021 e aprile 2023, proponendo soluzioni per migliorare la rete di distribuzione italiana.
Il termine chiave? “Interoperabilità“. La AGCM sostiene l’importanza di una maggiore coordinazione tra i diversi strumenti di monitoraggio del mercato, attualmente gestiti da diverse entità. L’integrazione dei dati tra l’anagrafe degli impianti di distribuzione del ministero dell’Ambiente (Mase), la banca dati dell’Agenzia delle Dogane e l’Osservaprezzi del Mimit potrebbe portare a una maggiore efficienza della rete distributiva.
Verso un ecosistema di trasparenza
Il report evidenzia anche le criticità delle autostrade, dove i prezzi dei carburanti sono più alti a causa di un minor numero di rifornimenti e di costi di gestione elevati. Le condizioni attuali, unitamente al trend di diminuzione dei consumi, influiscono sull’efficienza dei servizi, sui prezzi praticati ai consumatori e sulla sostenibilità economica per gli operatori.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha promesso una riforma del settore: “Porterò in Consiglio dei ministri il riordino generale del settore della distribuzione dei carburanti, anche per incentivare il passaggio all’alimentazione elettrica, come necessario per una maggiore sostenibilità ambientale del Paese”.
L’Antitrust evidenzia infatti il crescente interesse per le auto a batteria. Sebbene i numeri italiani siano ancora bassi rispetto al resto d’Europa, l’installazione di colonnine di ricarica potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita e di conversione degli impianti carburanti.
In sintesi, la questione dei prezzi dei carburanti richiede un approccio olistico, che integri e armonizzi le diverse forze in gioco, sia a livello internazionale che locale, in un contesto di trasparenza e innovazione.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM