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Il mercato auto continua a calare in Europa
Le vendite continuano a scendere, il settore elettrico non decolla. Gli obiettivi fissati per il 2035 si allontanano.
A novembre, il mercato dell’auto in Europa torna in difficoltà. Secondo i dati di Acea (l’associazione dei costruttori europei di automobili presieduta da Luca De Meo) le immatricolazioni nell’area UE+Efta+Uk si attestano a 1.055.319 unità, segnando un calo del 2% rispetto allo stesso mese del 2023. La frenata incide anche sul tasso di crescita annuale: nei primi 11 mesi del 2024, con 11.876.655 vetture immatricolate, l’aumento è di appena lo 0,6%.
Tra i principali mercati, solo la Spagna si salva con un incremento del 6,9%, mentre calano pesantemente Francia (-12,7%), Italia (-10,8%) e Regno Unito (-1,9%). L’intera Unione Europea perde l’1,9%, mentre la Efta registra un calo del 5,2%.
Alimentazioni e gruppi: luci e ombre
Le auto elettriche mostrano andamenti contrastanti. Le Bev crescono globalmente dello 0,9%, spinte dagli obblighi del mandato Zev nel Regno Unito, ma calano nella sola UE del 9,5%, con contrazioni importanti in Germania (-21,8%), Francia (-24,4%) e Italia (-17,4%). Meglio le ibride non ricaricabili, che crescono del 16,4%, mentre sono in calo le Phev (-8,6%) e le motorizzazioni tradizionali: benzina (-12,4%) e diesel (-15,4%).
Tra i gruppi, Volkswagen si distingue con un +2,8%, grazie ai risultati di Skoda (+10%), Cupra (+23,5%) e Porsche (+28,3%), mentre cala Stellantis (-10,8%), trainata dalle forti perdite di Fiat (-40,2%), Lancia (-77,7%) e Opel (-19,6%). Crescono Renault (+9,2%) e Toyota (+12%), ma calano Tesla (-28,4%) e BMW (-4,3%), con perdite rilevanti anche tra le giapponesi come Mazda (-16,6%) e Honda (-19,6%).
Il commento di Unrae: visione strategica e politiche coerenti
Secondo Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), la crisi del settore automobilistico europeo non è imputabile al Green Deal, ma a una mancanza di visione strategica e di politiche di supporto. Cardinali sottolinea come il declino delle vendite sia una tendenza decennale, aggravata in Italia da un “atteggiamento politico ondivago” che ha disorientato consumatori e operatori.
Il direttore chiede la cancellazione delle multe previste per il 2025, per evitare di penalizzare ulteriormente le Case automobilistiche e compromettere gli investimenti nella transizione verso la mobilità sostenibile. La mancanza di misure adeguate, conclude Cardinali, rischia di rallentare il percorso di decarbonizzazione, con conseguenze negative per l’ambiente e l’economia.
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