News
Ibride plug-in: accusate di inquinare più di quanto riferito
Sono questi i risultati dei test fatti dall’Università di Graz, richiesti da Transport&Environment per le emissioni di Ibride plug-in.
Le vetture ibride plug-in inquinano molto di più di quanto esso viene affermato. Chi lo scopre è uno studio dell’Università Tecnica sita in quel di Graz richiesto da Transport&Environment. Analisi dati che sbugiarda i dati resi noti da brand come Bmw, Peugeot e Renault. Nell’esempio di percorso casa-lavoro le emissioni sono oltre tre volte superiori ai valori affermati.
Già circa due anni fa, T&E aveva visto come sui percorsi più alti questa tecnologia, che combina una batteria elettrica a un propulsore a combustione, inquinasse oltre quello che si ci aspettava rispetto ai valori dati dai noti marchi. Nell’ultima prova realizzata su strada dall’università austriaca, tre moderni modelli plug-in (Phev) ossia una BMW Serie 3, la Peugeot 308 e anche una Renault Megane. Hanno quindi emesso una quota di CO2 superiore a quello riferito, nonostante la piena carica di batterie. Le prove sono state fatte su strade pendolari, quindi da fuori comune fino all’interno dell’area cittadina, sia su un tragitto cittadino che fuori.
Ecco alcuni esempi
Nella guida urbana quindi le ibride, con l’autonomia in modalità elettrica come per esempio della Peugeot, è stata circa più della metà dichiarata (53 percento). Quella del modello BMW si è fermata ad oltre il 74 percento. Il test sul modello Renault ha invece riferito l’autonomia pubblicizzata dal brand. Quest’ultima, però, ammonta a circa 50 km per un semplice “pieno” di batteria e senza la possibilità anche di una ricarica rapida. Due aspetti limitano comunque parecchio il veicolo.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM