Hyundai, addio ai motori termici? Il comunicato

La Hyundai dice veramente addio ai motori termici, come si è scritto negli scorsi giorni in Corea del Sud? Arriva ora una nota ufficiale.

Dalla Corea del Sud era emersa nei giorni scorsi una notizia circa il Gruppo Hyundai. Secondo quanto scritto da due magazine nazionali, la società avrebbe in cantiere di fermare la divisione di sviluppo dei motori termici e, dunque, di passare ad una produzione di vetture a trazione 100 per cento elettrica.

La voce circolata aveva immediatamente destato l’attenzione dei media di tutto il mondo. Questo sia per via dell’importanza della compagnia sia perché, qualora corrispondesse al vero, si sarebbe trattato di una vera, grande svolta. Difatti, fino a quel punto non erano emersi rumor in merito. Pertanto, filtrava anche un certo scetticismo riguardo alla veridicità delle informazioni. Ebbene, lo scetticismo poggia su fondamenta corrette. 

Speculazioni smentite in pieno

Ora arriva, infatti, una secca smentita da parte di Hyundai stessa. Attraverso un comunicato ufficiale emesso dal quartier generale di Seoul, il gigante del business ha negato in toto le speculazioni dei giornalisti. In tal proposito, gli alti esponenti dell’azienda hanno evidenziato quali sono gli effettivi piani in serbo relativamente ai propulsori.

Da quanto si apprende, non vi è alcuna intenzione di arrestare lo sviluppo delle unità a combustione per i suoi tre marchi, che – lo ricordiamo – rispondono ai nomi di Hyundai, Kia e Genesis. Sebbene le nuove frontiere della mobilità siano prese in analisi dai vertici dirigenziali, i motori termici rappresenteranno ancora una parte rilevante della strategia commerciale. 

“Hyundai Motor Group – si legge nella nota – può confermare che non sta fermando lo sviluppo dei suoi motori a seguito delle recenti speculazioni dei media. Il Gruppo si impegna a fornire un solido portafoglio di propulsori ai clienti globali, che include una combinazione di motori ad alta efficienza e motori elettrici a emissioni zero”. Insomma, la ferma volontà è di non precludersi nessuna tipologia di potenziale acquirente, nemmeno chi è maggiormente ancorato ai paradigmi tradizionali dei mezzi di trasporto.

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