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Guida sotto stupefacenti: nuove regole irragionevoli? Decide la Corte Costituzionale

La Corte costituzionale è chiamata a decidere sulla legittimità del nuovo articolo 187 del Codice della strada, che riguarda i test tossicologici.
La Corte costituzionale italiana è chiamata a valutare la legittimità dell’articolo 187 del nuovo Codice della strada, che è stato modificato dalla riforma entrata in vigore il 14 dicembre 2024. La principale modifica riguarda il trattamento dei conducenti sotto l’influenza di droghe: mentre in passato era necessaria la prova di uno stato di alterazione psicofisica, oggi basta una positività ai test tossicologici. La nuova normativa ha suscitato dubbi di costituzionalità, portando il Giudice per le indagini preliminari a sollevare il caso alla Corte costituzionale, sollecitando un esame della sua congruità e compatibilità con i principi costituzionali.
La modifica dell’articolo 187: Le critiche sulla nuova formulazione
La modifica dell’articolo 187 del Codice della strada ha cambiato il quadro normativo riguardante l’uso di droghe alla guida. Prima della riforma, era necessario dimostrare che il conducente fosse effettivamente alterato dalle sostanze per procedere alla sanzione. Con la nuova legge, basta che il conducente risulti positivo ai test tossicologici.
Questa differenza fondamentale ha suscitato preoccupazioni, poiché, secondo alcuni esperti, la nuova norma potrebbe penalizzare anche chi, pur risultando positivo, non mostra segni di alterazione psicofisica. Ciò potrebbe comportare sanzioni sproporzionate, soprattutto per i conducenti che non costituiscono un pericolo effettivo alla guida.
Disparità di trattamento: Droghe e alcol a confronto
Una delle principali critiche sollevate riguarda la disparità di trattamento tra l’assunzione di droghe e l’assunzione di alcol. Se per l’alcol la legge stabilisce una soglia oltre la quale scatta la denuncia (0,8 grammi di alcol per litro di sangue), per le droghe non esistono limiti quantitativi.
Il GIP ha sollevato il problema della violazione del principio di uguaglianza costituzionale, poiché la legge tratta in modo diverso chi assume droghe rispetto a chi assume alcol, senza giustificazioni adeguate per questa differenza di trattamento. Il magistrato ha anche evidenziato come questa normativa crei una disparità ingiustificata tra i vari tipi di sostanze, contravvenendo ai principi di parità e giustizia.

La violazione dei principi costituzionali: La finalità rieducativa della pena
Un altro aspetto messo in discussione riguarda l’articolo 27 della Costituzione, che stabilisce che le pene non devono essere disumane e devono mirare alla rieducazione del condannato. La nuova norma potrebbe violare questo principio, in quanto prevede una sanzione severa (positività ai test tossicologici) senza la prova dell’effettiva alterazione psicofisica del conducente.
Secondo il GIP, la punizione priva della necessità di dimostrare l’alterazione psicofisica non servirebbe a perseguire la finalità rieducativa della pena, ma potrebbe risultare in una condanna non giustificata dalla gravità del reato commesso.
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