Google Maps, il trucco per attivare l’avviso per gli autovelox

Vuoi evitare il temibile flash degli autovelox? Scopri come attivare l’avviso grazie a Google Maps: è semplicissimo.

Grazie a Google Maps, la tanto temuta autovelox mania potrebbe finalmente giungere al termine. Si stima infatti che durante lo scorso 2024 siano stati incassati milioni di euro, da parte dei comuni in cui sono avvenute le multe per eccesso di velocità.

Nonostante sia uno strumento di cui non si può fare a meno, soprattutto per gli automobilisti, ha un unico e grande limite: non segnala gli autovelox di default. Per fortuna, esiste un metodo per fare in modo di poterli vedere in tempo. Ecco quale.

Ecco cosa fare per attivare l’avviso

Ciò che bisogna fare per essere allertati dagli autovelox non è un semplice metodo, bensì un vero e proprio trucco. Per poterlo attuare bisognerà munirsi di un’applicazione disponibile in maniera totalmente gratuita sul Play Store di Google.

Il suo nome è TomTom Amigo, e deriva proprio dall’omonimo servizio del popolare navigatore satellitare. Un vero e proprio braccio destro, per tutti gli automobilisti che hanno perso l’orientamento nel pieno dell’era prima degli smartphone.

Lo scopo dell’applicazione in questione, è quello di segnalare gli autovelox presenti nelle vicinanze. Ciò verrà ovviamente fatto con anticipo, avvertendo l’automobilista così che possa moderare la velocità appena in tempo per evitare di essere fotografato.

Ma la vera “chicca” di questa applicazione è l’integrazione con Maps, che permette a propria volta di visualizzare gli autovelox presenti nell’area circostante che si sta percorrendo. Ma come si può collegare al servizio di Google? Scopriamolo insieme.

Ecco gli step da seguire

Se hai uno smartphone dotato di Android, dovrai scaricare l’applicazione dal Play Store apposito. Dopo aver fatto ciò, ti basterà accedere all’app per attivare la modalità “sovrapposizione” dalle impostazioni.

Selezionando la modalità mappa, si potrà permettere a Maps di collegarsi all’app Amigo e poter usare le sue funzioni anche in un’applicazione esterna.

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