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Gas russo, calano forniture all’Italia: i possibili effetti sull’automotive
Eni ha annunciato che Gazprom ridurrà la forniture di gas russo all’Italia per un quadro sempre più delicato anche nell’automotive.
L’industria italiana, e in generale quella europea, corre il serio rischio di andare incontro all’ennesimo problema, dopo l’ulteriore riduzione delle forniture di gas russo. Difatti, come confermato da Eni ieri, lo Stato di Vladimir Putin ha tagliato di circa un terzo il flusso di gas naturale verso la nostra penisola.
Rispetto ai 32 milioni di metri cubi dei giorni precedenti, questo lunedì, Gazprom, il colosso russo del gas, ha erogato circa 21 milioni di metri cubi. Il provvedimento adottato dalla compagnia, legata all’interruzione del Nord Stream 1 (il gasdotto che passa sotto il Mar Baltica e collega la Russia con la Germania), fa inasprire ancora di più i rapporti sul versante di una possibile crisi energetica. Lo scenario che induce gli Stati dell’UE, Italia compresa, a cercare di incrementare il maggiormente possibile le relative riserve di gas, fino al 90 per cento prima dell’inizio della stagione autunnale.
La delicata situazione pesa pure sulla Germania, interessata esclusivamente dallo stop di 10 giorni ai flussi di gas mediante il Nord Stream 1 per “lavori di manutenzione ordinaria”. Ma, il governo tedesco, preparato agli sviluppi peggiori, teme che la chiusura del gasdotto possa proseguire oltre la data del 21 luglio, anche perché la quantità di gas trasportata dal Nord Stream 1 nelle scorse settimane era stata ridotta del 40 per cento.
Piano di emergenza
Il Governo Draghi è, a sua volta, in allerta e ha già definito un “piano di emergenza” laddove Mosca dovesse chiudere i gasdotti e interrompere completamente la fornitura di gas all’Italia. Tra le varie misure vagliate ci sarà pure un ricorso maggiore alle centrali a carbone per la produzione di elettricità, oltre a un “razionamento” del gas alle industrie energivore.
Nello specifico, quest’ultimo provvedimento, che andrebbe a coinvolgere le acciaierie, potrebbe creare ulteriori disagi alla filiera delle quattro ruote con ritardi e rallentamenti nell’approvvigionamento dei componenti.
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