Frank Williams: è morto il fondatore della scuderia di F1. Conquistò 16 Mondiali

Attraverso un post su Twitter, l’omonima scuderia di Formula 1 ha comunicato la morte di Frank Williams: aveva 79 anni.

Si è spento, all’età di 79 anni, Frank Williams, tra i grandi artefici dell’esplosione della Formula 1. Il fondatore dell’omonimo team era approdato nel mondo delle corse verso la fine degli anni Sessanta, quando mise a disposizione una vettura, basata sul telaio di una vecchia Brabham-Cosworth, al compatriota Piers Courage, la cui morte in gara a Zandvoort, nel 1970, lo segnò profondamente. Un incidente stradale, avvenuto in Francia nel 1986, lo aveva costretto in sedia a rotelle.

Francis Owen Garbett Williams era nato a South Shields, nella parte nord-est dell’Inghilterra, il 16 aprile 1942. Partito come un semplice rappresentante delle zuppe Campbell, seppe togliersi innumerevoli soddisfazioni nel comparto dei motori. Mossi i primi passi con la Frank Williams Racing Cars, che, costituita nel 1966, gareggiò in F3, F2 e F1, levò le tende nel 1977, con il tecnico Patrick Head, per fondare la scuderia che esiste ancora oggi. Clay Regazzoni vi conquistò la sua prima affermazione in Formula 1, nel Gran Premio di Gran Bretagna 1979.

Gioie e dolori

L’anno successivo Alan Jones portò la compagine al primo titolo piloti e contribuì a quello costruttori. Keke Rosberg iscrisse il suo nome sull’albo d’oro nel 1982, mentre i successi più recenti portano la firma di Damon Hill, nel 1996, e Jacques Villeneuve, nel 1997, per un totale di sette campionati piloti e nove costruttori. La parentesi più buia riguardò, invece, Ayrton Senna, il quale, reduce da tre allori con la McLaren, salì a bordo della Williams per la stagione 1994, solo per morire in un terribile incidente stradale a Imola.

Il lustro dato alla Gran Bretagna intera valse a Frank Williams il riconoscimento di Sir nel 1999. Intervistato dalla BBC, confessò: “È stato un grande viaggio, che mi piacerebbe fare di nuovo se fossi più giovane. Non farei nulla di diverso se non cercare di evitare gli incidenti”.

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