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Fisker Pear: crossover EV da 30 mila euro ad alta autonomia
Fisker ha mostrato in nuovi teaser la Pear, crossover elettrico da poco meno di 30 mila euro in grado di affrontare lunghe percorrenze.
Nel corso della presentazione dei risultati finanziari, il numero uno dell’azienda, Henrik Fisker, ha mostrato un paio di teaser ritraenti la nuova Fisker Pear. Il modello, secondo ingresso in listino, dovrebbe entrare in produzione durante il 2024, presso il complesso della Foxconn di Lordstown, in Ohio.
Rispetto alla Ocean, i punti in comune sono parecchi per quanto riguarda il frontale. Al posteriore i designer le riservano, invece, la prevalenza dei tratti distintivi. Nella fattispecie, risvegliano l’interesse i gruppi luminosi e uno spoiler abbozzato. Inoltre, prestando attenzione ai dettagli sembra di scorgere retrovisori a telecamera e un tettuccio con pannelli fotovoltaici.
La Fisker Pear era stata inizialmente presentata come citycar elettrica; tuttavia, le immagini fanno pensare a un crossover di taglia superiore. Del resto, gli stessi portavoce ufficiali della compagnia sottolineano come sia “alta da terra e con una posizione di seduta rialzata”.
L’incontro coi portatori di interesse ha permesso di avere ulteriori ragguagli circa l’autonomia massima, di 483 km nella versione top-level, e il listino prezzi, che parte da 29.900 dollari (poco più di 28 mila euro al tasso di cambio attuale).
Nascerà nel 2024
Il via libera alla fabbricazione dovrebbe aver luogo il prossimo anno, anche se il rispetto delle previsioni dipenderà molto dalla situazione della catena di approvvigionamento. I conclamati problemi che attanagliano l’intero settore hanno avuto degli effetti pure nella Casa, specializzata nelle vetture a zero emissioni. Lo si è avvertito appieno nella realizzazione della “primogenita” Ocean, la cui commercializzazione ha subito un rallentamento.
A dispetto delle poche informazioni finora rilasciate il mercato ha accolto piuttosto bene la Fisker Pear, avanzando già 5.600 ordini. I progressi registrati nelle attività di sviluppo vengono giudicati “buoni”, con diversi test sostenuti in galleria del vento.
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