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Exor sta vendendo quote Ferrari

La holding guidata da John Elkann sta cedendo 7 milioni di azioni. Ecco cosa succede e quali saranno gli sviluppi.
La holding Exor, guidata da John Elkann, ha avviato la vendita di circa 7 milioni di azioni Ferrari, pari al 4% del capitale ordinario, attraverso un’operazione di accelerated bookbuilding. L’operazione, mirata agli investitori istituzionali, porta nelle casse della holding circa 3 miliardi di euro senza compromettere il controllo sulla casa di Maranello.
Nonostante la riduzione della quota dal 24,84% al 20,8%, Exor mantiene una posizione dominante grazie ai diritti di voto, che scenderanno dal 36,69% al 30%, ma senza minacciare la governance dell’azienda. La presenza di Piero Ferrari e del Trust Ferrari, che detengono circa il 10% del capitale e il 15% dei diritti di voto, garantisce continuità nella gestione del Cavallino Rampante.
Motivazioni e impatto sul mercato
La mossa di Exor rientra in una strategia più ampia di diversificazione del portafoglio. La partecipazione in Ferrari ha triplicato il suo peso all’interno della holding, passando dal 15% al 50% del Net Asset Value, rendendo necessaria una parziale riduzione della quota. Circa 1 miliardo di euro sarà destinato al riacquisto di azioni proprie, mentre i restanti 2 miliardi finanzieranno nuove acquisizioni per ampliare il raggio d’azione di Exor.
Nel frattempo, Ferrari non rimane passiva e ha stanziato fino a 300 milioni di euro per riacquistare il 10% delle azioni messe in vendita, con l’obiettivo di stabilizzare il valore del titolo e mantenere la fiducia degli investitori.

Tempistiche e prospettive future
L’operazione sarà completata entro il 3 marzo, con gli investitori istituzionali pronti a cogliere l’opportunità di acquisire una quota del marchio di lusso più prestigioso al mondo. Exor ha inoltre imposto un lock-up di 360 giorni sulle restanti azioni, assicurandosi che la vendita non generi turbolenze nel mercato.
Nonostante la cessione parziale, la holding Agnelli-Elkann resta saldamente al timone della Ferrari, con un controllo che si avvicina al 50% delle quote decisionali. Questa mossa, più che una semplice vendita, si configura come un’evoluzione strategica, mantenendo la centralità del Cavallino nel portafoglio Exor, ma aprendo allo stesso tempo nuove opportunità di crescita.
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