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Euro 7, i Paesi sbottano: “è irrealistico”
I Paesi dell’Unione europea intervenuti a Strasburgo, tra cui anche l’Italia, hanno contestato con termini perentori lo standard Euro 7.
L’incontro sulla mobilità tra i Paesi Ue, andato in scena ieri a Strasburgo, è terminato con una ferma presa di posizione contro gli standard Euro 7: “Li riteniamo irrealistici e vorremmo poterli modificare nei prossimi mesi”, ha dichiarato Martin Kupka, ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca e promotore del vertice. “Inoltre, siamo preoccupati del potenziale effetto negativo anche sull’ambiente perché con l’aumento dei costi delle auto non favoriranno l’aggiornamento delle flotte. Meno persone potranno permettersi di cambiare auto. La proposta è controproducente, è necessario modificarla nei prossimi mesi dal momento che richiede azioni non realistiche”.
All’evento hanno partecipato 8 Stati, compresa l’Italia. Matteo Salvini ha confermato di vedere la questione sulla falsariga dalla Germania (presente a sua volta con l’omologo Volker Wissing), “a difesa di aziende e posti di lavoro, nel nome del buonsenso e della sostenibilità ambientale, economica e sociale – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture -. Il governo italiano è fortemente contrario al regolamento Euro 7 e al dossier CO2 per veicoli leggeri e pesanti a meno che non rientrino i biocarburanti e gli e-fuel“. Dal confronto sono emerse pure delle critiche nei riguardi di Frans Timmermans. Il vicepresidente della Commissione europea e responsabile del Green Deal si sarebbe reso autore, secondo i detrattori, di un atteggiamento “arrogante” su alcune temi centrali.
La tesi della Commissione
A ridosso dell’appuntamento, ha parlato, in nome della stessa Commissione, la portavoce Sonya Gospodinova, illustrando le ragioni politiche: “La precedente normativa Euro 6 risale al 2012. Da allora, l’industria si è adattata, c’è stata una evoluzione: le imprese sono ora già molto vicine ai livelli di ambizione dell’Euro 7, e la Commissione ne ha tenuto conto quando ha fatto la proposta, che è ambiziosa ma realistica“.
Ad avviso dell’organo comunitario, la “riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e di particolato prevista dall’Euro 7 limita l’inquinamento atmosferico e dunque serve a proteggere la salute dei cittadini: ogni miglioramento è a loro vantaggio”. Relativamente al destino dei motori endotermici, per Bruxelles potranno essere esportati fuori dall’Ue.
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