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È successo davvero: è senza auto ma riceve multe per 300 mila euro

Un insegnante vittima di un colossale furto d’identità: intestate a suo nome oltre 400 vetture. Lo Stato lo risarcisce con soli 3.000 euro.
Una storia davvero ai confini della realtà, una situazione kafkiana nella quale è stato inghiottito un ignaro ed onesto cittadino. È cominciato tutto nel 2018 con una lettera inaspettata recapitata ad un professore di scuola superiore: era una comunicazione dalla prefettura, con la quale si formulava una richiesta di spiegazioni su una serie di presunte transazioni legate a veicoli, che però lui non aveva mai acquistato.
Incredulo, ha scoperto di essere il titolare di oltre 400 automobili, a sua totale insaputa. Le vetture erano tutte registrate a suo nome, e con esse una montagna di infrazioni, multe e responsabilità legali da affrontare.
La truffa con identità rubata e la burocrazia impietosa
Alla base della frode c’è un furto di identità: ignoti malviventi hanno utilizzato i suoi dati, sottratti chissà come, personali per aprire una società di compravendita auto. Da lì, l’intestazione fittizia di centinaia di veicoli, poi usati per reati stradali, furti e incidenti. Il sistema di registrazione dei veicoli, che teoricamente era stato progettato per prevenire eventuali abusi, ha invece addirittura autorizzato automaticamente le pratiche, spianando la strada ai truffatori.
Il dettaglio più paradossale? L’insegnante non ha mai avuto una patente di guida e non ha mai posseduto un’auto. Nonostante ciò, le sanzioni sono piovute: oltre 300.000 euro in multe. In più, lo Stato ha congelato i suoi conti, lasciandogli solo 500 euro per vivere. “È stato un inferno”, ha raccontato, che in seguito a questa incredibile vicenda ha cominciato ad essere afflitto non solo da problemi economici, ma anche di tipo psicologico.
La fine dell’incubo e un risarcimento che fa discutere
Dopo anni di battaglie legali e documentali, il professore è riuscito a dimostrare il furto d’identità. Le multe sono state cancellate, ma il danno era ormai fatto. E il risarcimento concesso dallo Stato ammonta a soli 3.000 euro, una cifra che lascia l’amaro in bocca, soprattutto a fronte di spese legali ingenti e della perdita di serenità personale. Una volta tanto, però, il caso non riguarda una delle solite disfunzioni della burocrazia italiana, ma di quella transalpina. La vicenda, infatti, riguarda un docente di Boulogne-Billancourt, in Francia.

Nuove truffe: attenzione al falso rimborso del SSN
Intanto, in Italia si segnala un nuovo caso di phishing: una mail truffa a nome del Ministero della Salute che promette un rimborso di 234,40 euro, chiedendo di cliccare su un link e inserire i propri dati bancari. Il messaggio contiene i loghi ufficiali di Ministero e SSN, ma proviene da mittenti falsi. È essenziale non cliccare sui link, segnalare e cestinare la comunicazione per evitare il furto di dati sensibili.
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