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Distributori: perché i prezzi dei carburanti stanno salendo
Scopri le cause dell’aumento dei prezzi dei carburanti, l’ipotesi del taglio delle accise e i dati attuali sui prezzi in Italia.
Il recente aumento dei prezzi dei carburanti è strettamente legato alle quotazioni del Brent, il greggio di riferimento per l’Europa. Il 5 settembre, queste quotazioni hanno superato i 90 dollari al barile, un livello che non si vedeva da novembre 2022. Questo rialzo è stato influenzato dalla decisione di Russia e Arabia Saudita di estendere i tagli alla produzione di petrolio fino alla fine dell’anno. Questi tagli, introdotti in giugno, avevano l’obiettivo di sostenere il prezzo del petrolio. Di conseguenza, anche i prezzi dei prodotti raffinati sono saliti, come evidenziato dalle rilevazioni giornaliere di Staffetta Quotidiana.
L’ipotesi del taglio delle accise
Di fronte a questi rialzi, molti si chiedono se ci sarà un taglio delle accise, un meccanismo introdotto nel 2007 e modificato con il decreto Trasparenza di gennaio. Tuttavia, secondo le analisi di Staffetta, le condizioni per attivare questo taglio non sembrano essere presenti per il 2023.
In termini di dati attuali sui prezzi dei carburanti, la benzina ha una media di 1,959 euro/litro in modalità self service, il diesel ha un prezzo medio di 1,864 euro/litro in modalità self e 2,000 euro/litro al servito, il GPL ha un costo medio di 0,703 euro/litro e il metano ha un prezzo medio di 1,396 euro/kg. Questi dati riflettono le rilevazioni di circa 18mila impianti all’Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Mentre i prezzi dei carburanti continuano a salire, è essenziale rimanere informati e cercare soluzioni economiche. App come “Prezzi Benzina” possono aiutare i consumatori a trovare distributori di carburante più economici nelle vicinanze, contribuendo a risparmiare.
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