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Dazi USA: l’Europa è pronta a ritorsioni commerciali

In merito ai dazi USA, l’Europa sembra essere in procinto di prepararsi a delle pesanti ritorsioni commerciali: ecco in cosa consistono.
Le parole pronunciate da Trump riguardo alla volontà di distruzione di un mercato confinante, hanno destato non poca preoccupazione nei confronti degli altri continenti. A dimostrazione di come il tema dei dazi USA sia ancora oggi piuttosto scottante.
Come da titolo, i timori attuali sono perlopiù una prerogativa dell’Europa. Che è tuttavia preparata al peggio, visti i provvedimenti in arrivo e le loro potenziali ripercussioni. Scopriamo insieme in cosa potrebbero consistere queste ritorsioni.
Bruxelles si mette al riparo
Al fronte dei provvedimenti dichiarati e applicati da Trump, Bruxelles ha deciso di correre immediatamente ai ripari. Innanzitutto, il provvedimento riguardante l’abolizione delle contromisure introdotto nell’annata 2018-2019 tornerà ad essere in vigore.

Successivamente, le ritorsioni europee sulle importazioni USA arriveranno ad avere un valore di 18 miliardi di dollari. Ciò significa che il totale previsto per queste ritorsioni arriverà a 26 miliardi, la stessa cifra che graverà tramite i dazi di Trump.
La contromisura adottata dall’Unione Europea consiste in buona sostanza nel “pareggiare” la cifra commissionata da Trump verso il continente europeo. Motivo per cui questo provvedimento sarà perfettamente bilanciato.
Dialogo sempre più vicino?
Dai vertici europei si sostiene che questi dazi siano un danno anche e soprattutto per le imprese. Inoltre, le loro conseguenze andranno a rifarsi inevitabilmente sui consumatori, con aumenti di prezzi al fronte di una produzione sempre meno costante.
Per questo motivo, la Von der Leyen si è detta propensa a dialogare con i vertici USA. Così che si arrivi ad una soluzione definitiva, e non ad una guerriglia commerciale che già dalle sue prime battute ha assunto toni molto aspri.
La parola chiave utilizzata è “dialogo costruttivo”, nell’interesse dei cittadini sia statunitensi che europei.
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