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Dazi Usa, ecco la risposta di Ferrari: gli appassionati non saranno contenti

La casa di Maranello aumenta i prezzi per rispondere alle imposte di Trump, con impatti sui modelli importati. Exor beneficia delle performance di Ferrari.
Ferrari ha deciso di rispondere alla politica commerciale degli Stati Uniti, aumentando i prezzi fino al 10% per le sue auto destinate al mercato americano. Questo cambiamento arriva in seguito all’introduzione dei dazi Usa del 25% imposti dal governo di Donald Trump, che penalizzano le importazioni di veicoli prodotti in Italia, come le automobili Ferrari.
Pertanto, il consumatore americano si troverĂ a dover sostenere un aumento del prezzo di acquisto, con l’effetto che il dazio imposto dal governo statunitense finisce per essere trasferito parzialmente sui consumatori finali. La Ferrari, pur subendo questi aumenti, ha comunque mantenuto i propri target finanziari, sebbene la casa di Maranello ha previsto una possibile riduzione di circa 50 punti base sui margini percentuali di redditivitĂ (EBIT ed EBITDA).
Politica commerciale e impatti sui modelli Ferrari
Ferrari ha comunicato che le condizioni commerciali per gli ordini effettuati prima del 2 aprile 2025 rimarranno invariati per tutte le famiglie Ferrari 296, SF90 e Roma, a differenza degli altri modelli, per i quali le nuove condizioni doganali si tradurranno in un aumento di prezzo fino al 10%. Questo adeguamento, che verrà coordinato con la rete di distribuzione Ferrari, riflette l’impatto diretto delle politiche doganali statunitensi sul prezzo delle automobili.
L’azienda ha sottolineato che, nonostante l’aumento dei costi, il suo impegno è quello di mantenere il valore e l’eccellenza che contraddistinguono il marchio, cercando di preservare la qualitĂ e la competitivitĂ nel mercato statunitense. Questa mossa rientra in una strategia globale di gestione dei costi, volta a non compromettere la qualitĂ delle vetture e a mantenere la posizione di leadership di Ferrari nel segmento delle auto di lusso.

Performance di Ferrari e prospettive future per Exor
Ferrari ha registrato una performance solida in Borsa, con un aumento del 1,5% del suo valore azionario, in controtendenza rispetto ad altri titoli automobilistici europei. Exor, la holding che detiene il 21,2% di Ferrari, ha visto un incremento significativo del proprio net asset value (NAV), salito a 38,2 miliardi di euro, con un incremento di 4,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato in gran parte dovuto alla performance positiva di Ferrari, che ha visto un incremento del 35% del proprio valore azionario.
Exor ha beneficiato anche dei flussi di cassa generati dalle sue partecipate, con dividendi per un totale superiore al miliardo di euro. Il CEO di Exor, John Elkann, ha confermato che l’azienda distribuirà un dividendo maggiore rispetto all’anno precedente, pari a 0,49 euro per azione, mentre un buyback da un miliardo di euro avrà luogo a giugno. Tuttavia, non tutti i settori hanno registrato risultati positivi. Stellantis, ad esempio, ha incontrato difficoltà e ha registrato ricavi netti in calo del 17% rispetto al 2023.
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