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Dazi sulle importazioni di veicoli elettrici: Biden raddoppia le tariffe su prodotti cinesi
Le ultime mosse dell’amministrazione Biden: un aumento significativo dei dazi sulle importazioni di veicoli elettrici.
L’amministrazione Biden ha deciso di adottare misure drastiche contro l’importazione di veicoli elettrici dalla Cina, portando i dazi dal precedente 25% a un’imponente soglia del 100%. Questo incremento non si ferma qui. Con l’aggiunta di una tariffa supplementare, il totale arriva al 102,5%, a conferma della crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Strategia di protezione o tensione commerciale?
La Casa Bianca ha dichiarato che questo rialzo tariffario è inteso a “proteggere i costruttori americani”. Dalle pratiche che ritiene sleali da parte della Cina e a favorire una produzione automobilistica statunitense sostenuta da lavoratori americani. L’obiettivo dichiarato è quindi quello di difendere gli investimenti e i posti di lavoro interni da quello che viene percepito come un flusso iniquo di importazioni a basso costo.
Effetti collaterali sul mercato globale
Le conseguenze di questa politica non si limitano solo agli autoveicoli. Infatti, si prevede che dal 2026 anche le tariffe sulle batterie agli ioni di litio e sui componenti essenziali. Come la grafite naturale e i magneti permanenti subiranno un incremento. Passando dallo zero o dal 7,5% a un uniforme 25%. Allo stesso modo, gli aumenti interesseranno anche l’acciaio, l’alluminio, le gru portuali e persino alcuni dispositivi medici essenziali come siringhe e respiratori.
Il provvedimento, che opera in virtĂą della sezione 310 del Trade Act del 1974, copre un valore di 18 miliardi di dollari in importazioni dalla Cina. Una cifra che rappresenta una frazione minima rispetto al totale delle importazioni, che nell’ultimo anno hanno superato i 448 miliardi di dollari. Questa decisione, sebbene possa sembrare simbolica in termini di impatto economico diretto, è destinata a influenzare significativamente il panorama geopolitico, intensificando ulteriormente le giĂ tese relazioni tra Washington e Pechino.
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