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Dazi auto cinesi: è allarme infrazioni. Ecco il trucco per evitarli
Recentemente è emerso un metodo apparentemente poco limpido per eludere i dazi delle auto cinesi: ecco il punto della situazione.
È ormai di recente uscita la notizia circa l’approvazione dell’UE dei dazi per le auto cinesi. Nonostante la Germania si sia al momento opposta a questo provvedimento, sembra che chi di interesse abbia già aguzzato l’ingegno per eludere questa decisione.
Quella che si sta attraversando al momento è una vera e propria emergenza infrazioni, la quale ha trovato terreno fertile proprio tra gli importatori di auto cinesi, la cui produzione doveva per forza passare al vaglio di dazi e controlli specifici. Tutti potenziali ostacoli aggirati grazie ad un trucchetto: ecco in cosa consiste.
Allarme infrazioni: cosa sta succedendo?
Questo clima di illeciti e infrazioni ha iniziato ad insidiarsi nell’ambiente generale quando la Federmotorizzazione ha rilevato e successivamente denunciato un flusso insolito di auto prodotte in Cina verso la Turchia. A causa dei provvedimenti presi di recente, i produttori stanno cercando di tutelarsi e abbattere costi e controlli come possono. Ed è proprio a questo proposito, che la Turchia sembra giocare per loro un ruolo fondamentale.
Questo Paese permette infatti di introdurre al suo interno auto di produzione cinese senza dover per forza affrontare costi aggiuntivi. Non è un caso, il fatto che nel 2023 la produzione sia aumentata fino a raggiungere la cifra milionaria. Cifra che potrebbe addirittura aumentare, vista questa recente tendenza.
La Federmotorizzazione ha aperto le indagini
A questo proposito, la Federmotorizzazione ha ufficialmente aperto le indagini, aprendo un’interrogazione coinvolgendo la CE. Il punto cruciale su cui si intende discutere riguarda gli accordi presi tra Ankara, capitale turca, e Bruxelles, sede del Parlamento Europeo.
Accordo che pare agevolare inevitabilmente i produttori di auto cinesi, permettendo loro di aggirare i dazi imposti. Eventuali multe o scenari di restrizione potrebbero rendere la Turchia ancora più inflazionata, motivo per cui gli enti vorrebbero intervenire quanto prima.
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