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Colosso europeo dell’auto taglia oltre 500 posti di lavoro: è in crisi nera
Crisi profonda e bilanci negativi mondo-motori.it

Una storica casa automobilistica britannica con sede a Hethel, nel Norfolk, affronta una crisi senza precedenti.
Questa decisione, comunicata dal gruppo cinese Geely Holding Group, attuale proprietario del marchio, riflette le difficoltà finanziarie e strategiche che il marchio sta vivendo in un contesto di mercato sempre più complesso e competitivo.
Negli ultimi due anni, la situazione economica di Lotus Cars si è aggravata notevolmente. Nel 2022, le perdite aziendali hanno raggiunto 145,1 milioni di sterline, con solo 576 vetture vendute a livello globale. Il 2023 non ha registrato alcun miglioramento, con un ulteriore deficit di 128,5 milioni di sterline. Questi risultati hanno reso inevitabile una ristrutturazione radicale per garantire la sopravvivenza e il rilancio del marchio, che dal 1952 rappresenta un’icona dell’automobilismo britannico.
Tra i fattori esterni che hanno inciso pesantemente sulle performance di Lotus, spiccano i dazi statunitensi imposti sulle importazioni di auto britanniche, che hanno fortemente penalizzato le vendite oltreoceano. Inoltre, le difficoltà logistiche e le continue modifiche alle normative internazionali hanno complicato il quadro operativo, causando una paralisi produttiva presso lo stabilimento di Hethel, fermo dalla metà di maggio 2025.
Hethel tra tradizione e incertezza
Lo stabilimento di Hethel, attivo dal 1966 e situato nell’omonimo villaggio del Norfolk, è storicamente il cuore pulsante di Lotus Cars. Nonostante le voci insistenti su una possibile chiusura definitiva, la dirigenza ha smentito categoricamente questa ipotesi, sottolineando come la produzione nel Regno Unito resti un elemento imprescindibile dell’identità del marchio. Tuttavia, la crisi ha costretto l’azienda a esplorare nuove strategie, tra cui potenziali collaborazioni con altri costruttori e la produzione conto terzi, per rendere il modello di business più flessibile e sostenibile.
Il villaggio di Hethel, noto anche per ospitare il più antico esemplare di biancospino vivente nel Regno Unito – un simbolo di longevità e resilienza – si trova oggi a essere teatro di un momento storico delicato per il settore automobilistico locale e nazionale.

La situazione interna di Lotus è ulteriormente complicata dalla recente uscita di figure chiave del management. Tra queste, spicca la partenza di Matt Windle, capo europeo con una lunga esperienza iniziata proprio a Hethel, che ha lasciato il suo incarico in un periodo di forti turbolenze. A questa defezione si aggiungono quelle di altri dirigenti di rilievo, tra cui il chief commercial officer e numerosi membri dei team marketing e vendite, segno di una profonda instabilità nell’organizzazione.
La transizione verso l’elettrificazione, pilastro imprescindibile per il futuro dell’industria automobilistica, si sta rivelando più ardua del previsto per Lotus. I nuovi modelli elettrici, tra cui la recente Lotus Eletre e la più recente Emeya, soffrono di ritardi e sforamenti di budget. Nel secondo trimestre del 2025, Lotus Technology ha infatti riportato una perdita operativa di 103 milioni di dollari, pur registrando un miglioramento rispetto ai -233 milioni dello stesso periodo del 2024. Le consegne sono però crollate del 42% anno su anno, attestandosi a 1.274 vetture, un dato che evidenzia le difficoltà nel mantenere competitività e presenza sul mercato.
Nel frattempo, la capacità produttiva dello stabilimento di Hethel – circa 10.000 vetture annue – appare modesta se confrontata con quella della fabbrica di Wuhan in Cina, che raggiunge volumi di 150.000 unità. Questa disparità sottolinea come il futuro industriale di Lotus possa giocarsi sempre più tra Cina e, potenzialmente, Stati Uniti, mercati dove Geely sta concentrando gli investimenti maggiori.
Dal mito della leggerezza all’innovazione contemporanea
Fondata nel 1952 da Colin Chapman, Lotus ha costruito la propria leggenda sulle basi di una filosofia innovativa e di forte impatto nel mondo dell’automobilismo sportivo: la ricerca della massima leggerezza delle vetture per garantire prestazioni elevate con motori di cilindrata contenuta. Questo principio, incarnato da modelli iconici come la Lotus Seven, la Elan e la Exige, ha segnato un’epoca e continua a influenzare lo sviluppo delle supercar del marchio.
Negli anni, Lotus ha inoltre rappresentato un punto di riferimento in Formula 1, con sette titoli mondiali e innovazioni tecniche all’avanguardia, che hanno contribuito a scrivere pagine fondamentali della storia delle corse automobilistiche.
Oggi, nonostante le sfide del mercato globale e la pressione per una mobilità sempre più sostenibile, Lotus cerca di mantenere vivi i valori fondanti e di interpretare con successo l’innovazione tecnologica, puntando su modelli elettrici di alta gamma come la Evija e la nuova Emira.
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