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Clamorosa alleanza tra BYD e Tesla all’orizzonte?

La vicepresidente del colosso cinese, Stella Li, apre alla collaborazione con l’azienda di Elon Musk. Ecco cosa sappiamo.
In un’intervista al Financial Times, Stella Li, vicepresidente di BYD, ha dichiarato che il vero nemico dell’industria automobilistica è il motore a combustione interna. Certamente, perchè le auto a benzina, anche mild, full o plug-in hybrid, o diesel, sono tuttora più comode, funzionali e pratiche da utilizzare per l’automobilista medio.
Tant’è che nonostante i grandi proclami e la proliferazione di marchi e modelli cinesi a batteria, le persone continuano a preferire i motori termici. Pure nella stessa Cina, dove si è cercato di far passare il messaggio che le elettriche avessero sfondato quota 50%, salvo poi scoprire che era una bufala bella e buona.
La Cina e la condivisione delle tecnologie
Stella Li nella stessa intervista ha anche parlato della posizione della Cina nei confronti della condivisione delle tecnologie. Nonostante le contrapposizioni commerciali, Li ha affermato che il governo cinese è aperto a condividere tecnologie per l’elettrico e la guida autonoma con aziende straniere, un aspetto che potrebbe favorire un’ulteriore crescita e innovazione nell’industria.
In particolare, ha messo in evidenza come Pechino supporti le aziende straniere che investono in Cina, offrendo loro opportunità di collaborazione su nuove tecnologie. Tuttavia, ha anche sottolineato un “grosso problema di percezione” in Occidente riguardo a questa disponibilità.
I piani per l’Europa e gli ostacoli negli Stati Uniti
Per affrontare il calo delle vendite di veicoli elettrici in Europa, BYD è pronta a lanciare nuovi modelli ibridi plug-in, esenti dai dazi sui modelli a batteria imposti da Bruxelles. Li ha anche escluso un ingresso immediato nel mercato statunitense, dove le auto elettriche cinesi sono soggette a dazi del 100%, un ostacolo che potrebbe spingere la compagnia a considerare una fabbrica in Messico.

BYD apre ad un’alleanza con Tesla
Nonostante questi ostacoli politici, Li ha affermato con sicurezza che il mercato cinese continua a preferire le auto elettriche grazie alla loro qualità superiore, intelligenza tecnologica e prestazioni, alimentando la crescita del settore nel lungo termine. Ovviamente sono solo opinioni, perchè i numeri invece dicono ben altra cosa. Al di là della propaganda e del battage promozionale che si fa sulla produzione di auto elettriche cinese, nel 2024 la quota di auto a batteria in Cina è rimasta ferma sotto il 30%, mentre il numero delle stesse prodotte in Cina e vendute nel resto del mondo è diminuita del 10%. I proclami sono una cosa, la realtà è ben diversa.
Sempre nell’intervista al Financial Times, Li ha suggerito una storica collaborazione con Tesla per accelerare la transizione verso l’elettrico. Nonostante la rivalità tra i due colossi del settore, con Tesla che nel 2024 ha superato BYD nelle vendite mondiali di auto a batteria (1,79 milioni di unità contro 1,76), ha sottolineato che entrambe le aziende condividono l’interesse per una transizione energetica rapida e completa. Questa apertura può rappresentare un segnale importante di cambiamento, ma anche un segnale di debolezza. In Cina forse pensavano che sfondare nel mercato automobilistico occidentale fosse facile come in quello degli smartphone: forse cominciano a capire che le cose stanno diversamente.
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