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Che batosta per Elon Musk: il giudice ha bloccato tutto
La Corte del Delaware blocca di nuovo il maxi-compenso da 100 miliardi di Musk, ritenendolo sproporzionato e dannoso per gli azionisti Tesla.
Elon Musk incassa un’altra sconfitta legale: la Corte del Delaware ha ribadito il suo giudizio negativo sul controverso piano di retribuzione approvato dal consiglio di amministrazione di Tesla, che avrebbe permesso al CEO di acquisire oltre 300 milioni di azioni a un prezzo simbolico di 23,33 dollari ciascuna. Questo piano, valutato oltre 100 miliardi di dollari alle attuali quotazioni azionarie, è stato definito “ingiusto e dannoso” per gli azionisti. La sentenza, giĂ espressa a gennaio 2024, è stata confermata in appello con la motivazione che “non esistono motivi procedurali per capovolgere l’esito della decisione presa in primo grado”.
Un piano contestato dagli azionisti
Il piano di retribuzione era stato pensato per premiare Musk per l’aumento della capitalizzazione di Tesla, ma il prezzo di acquisto delle azioni, irrisorio rispetto al loro valore di mercato (oltre 190 dollari a inizio 2024, saliti a circa 350 dollari oggi), ha sollevato forti critiche. Gli azionisti querelanti hanno evidenziato come il pacchetto avrebbe generato per Musk un guadagno netto di oltre 93 miliardi di dollari, una cifra ritenuta sproporzionata. La giudice Kathaleen McCormick, accogliendo le loro istanze, ha bloccato l’erogazione del compenso e condannato Musk al pagamento delle spese processuali.
Nuovo voto del CDA, ma stesso esito legale
Nonostante il parere negativo della Corte, Musk ha ottenuto nuovamente il via libera dal consiglio di amministrazione di Tesla nel giugno 2024. Tuttavia, anche questa volta la Corte ha stoppato l’operazione, confermando che il piano rappresenta una violazione degli interessi degli azionisti. La vicenda, che evidenzia le tensioni tra Musk e una parte della base azionaria, lascia intravedere possibili nuovi sviluppi, ma al momento segna un punto fermo a favore dei querelanti e contro l’approvazione di compensi considerati eccessivi.
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