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CdS, stretta del governo: 18.000 euro di multa e arresto | Vita rovinata

Il Governo italiano rivoluziona il Codice della Strada con una decisione che prevede anche l’arresto: incredibile ma vero.
Il Codice della Strada si aggiorna continuamente. Questo è fondamentale che avvenga, visto e considerato quelle che sono le decisioni da tenere in considerazione in chiave sicurezza e rispetto dell’ambiente e delle altre persone, considerando l’importanza di questi temi.
Proprio per questa ragione, all’interno di questo articolo abbiamo deciso di parlare di una novità che verosimilmente ha tutto per essere considerata assolutamente straordinaria. Del resto, si tratta di un cambiamento che potrebbe davvero portare alla condanna fino a 18.000 euro di multa o addirittura arresto di chi non rispetta la legge.
Sanzioni dalla gravità inaudita, ma per quale motivo viene adottato questo provvedimento? La motivazione è assoluto livello, e quindi abbiamo deciso di parlarvene nelle prossime righe.
Stretta del governo: di cosa si tratta
Negli ultimi giorni è entrato in vigore un decreto legge dall’importanza davvero notevole e che potenzialmente parlando ha tutto per cambiare la mobilità italiana, quantomeno dal punto di vista ambientale. Il Decreto Legge 116, infatti, prevede tolleranza zero nei confronti di chi getta rifiuti dall’auto, da sempre considerato un comportamento prima di tutto incivile e in secondo luogo fortemente inquinante.

L’associazione Plastic Free Onlus ha sottolineato che tale provvedimento dà il via a una maggiore rigidità delle sanzioni a riguardo. Oltre alla multa che può raggiungere la colossale cifra di 18.000 euro, in effetti, nei casi più gravi si può essere anche arrestati per un’azione del genere. E non è tutto, perché a quanto pare la nuova normativa consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire chi trasgredisce la norma, in modo tale da eliminare la necessità della contestazione immediata. Ma come fare a capire qual è il limite da non superare?
Questo decreto legge, che deve ancora essere approvato in via definitiva per essere attuato in un contesto reale, prevede diversi livelli di gravità; nel caso di rifiuti minori, la multa è di oltre mille euro. C’è da considerare poi l’ammenda penale per i rifiuti valutati non pericolosi e l’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Inoltre, sono previste sanzioni aggiuntive come la sospensione della patente. Nei casi più gravi può essere confiscato il veicolo. Se si utilizza un modello a quattro ruote aziendale e si agisce in questo modo, si rischiano conseguenze ben peggiori.
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