Cara Italia, perché le colonnine ci svuotano il portafoglio?

Colonnine, ma quanto ci costano? Ecco la spiegazione del perché siano ad oggi un salasso per il proprio portafoglio.

Le colonnine di ricarica, per quanto indispensabili nei confronti di chiunque abbia un’auto elettrica, rappresentano ad oggi un costo eccessivo. Ciò viene testimoniato non solo dall’esperienza dei proprietari, ma anche da alcuni dati emersi di recente.

C’è chi ha predisposto la propria casa per l’installazione, e chi invece ha preferito utilizzare l’auto il meno possibile. Tuttavia, attenendosi alle statistiche, ciò non sembra aver prodotto chissà quali risultati.

Come si posiziona l’Italia sui prezzi?

I possessori di un’auto elettrica in Italia devono affrontare dei costi talvolta difficili da sostenere. Per capire il quadro generale bisogna fare riferimento a Electra, la rete elettrica migliore nonché presente in Italia da ormai due anni.

Per svolgere una ricarica al massimo della potenza, bisognerà pagare 0,79 centesimi al kWh. Tuttavia, in Francia e Lussemburgo la cifra che si dovrà pagare è di appena 0,49 centesimi. Una cifra nettamente inferiore, e che rimarca la disparità nostrana.

Se si cambia piattaforma con l’obiettivo di scorgere dei prezzi più agevoli, non si otterrà di certo il risultato desiderato. In Francia, infatti, la piattaforma Octopus Energy permette di pagare 0,30 centesimi di euro a kWh, a differenza delle altre reti citate.

La situazione colonnine nel resto dell’Europa

Che l’erba del vicino sia sempre più verde è un proverbio spesso non distante dalla realtà. In questo caso, nonostante nel resto d’Europa la situazione sia comunque critica, le tariffe sono comunque più basse rispetto a quelle italiane.

Tesla consente ai propri utenti di ricaricare fino a 250 kW di potenza a circa 0,50 centesimi. Rappresenta tuttavia un’eccezione, e non di certo la normalità. Certe cifre rappresentano un quadro pessimistico per l’elettrico, ma con un filo di speranza in più.