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Caos Dazi: consegne bloccate, licenziamenti e fabbriche chiuse. Cosa sta succedendo?

Il caos provocato dai dazi sta portando a delle conseguenze molto dure, tra licenziamenti a tappeto e fabbriche prossime alla chiusura.
Dopo aver visto i costruttori più colpiti, si può aprire un altro capitolo sulle conseguenze delle tasse. Il cui effetto ha scatenato una vera e propria ondata di caos per i dazi. Nonostante questo, Trump non sembra essere minimamente intenzionato ad arretrare.
Questa situazione ha portato agli effetti riportati nel titolo. Ovvero consegne bloccate, licenziamenti a tappeto e fabbriche chiuse in via forse definitiva. Ecco quindi come vederci più chiaro nel caos globale.
Cosa sta succedendo?
Il braccio di ferro avviato da Trump ha visto la risposta pronta dell’Unione Europea, che come anticipato ormai qualche mese fa non ha intenzione di subire passivamente questa situazione. I dazi del 25% saranno arginati in ogni modo possibile, da parte della CE.

Alcune case automobilistiche appartenenti all’Europa si sono già adattate, nel bene e nel male. Audi ha infatti interrotto tutte le consegne previste dopo il 2 aprile, per contenere l’effetto dei dazi e di conseguenza per ridurre le ingenti perdite.
La stessa decisione è stata presa in adozione anche da Volkswagen, con un volume di affari piuttosto importante anche nel territorio del Messico. Ma non solo la produzione è stata rallentata: di mezzo ci sono andati anche i lavoratori presenti negli stabilimenti.
Fabbriche a rischio per Stellantis
Tempo fa si era parlato di come costruire dei nuovi stabilimenti all’estero potesse essere una buona idea. Solo potenzialmente, visti i costi elevati e la burocrazia che non avrebbe probabilmente agevolato le cose.
Così, in via del tutto temporanea, Stellantis ha deciso di sospendere l’attività nelle fabbriche situate in Messico e Canada. Territori che ospitano al loro interno il ciclo produttivo di numerose auto elettriche.
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