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Brutto momento per Porsche: cosa sta succedendo?

Vendite in calo, difficoltà in Cina e dubbi sulla transizione elettrica: Porsche rinuncia all’obiettivo dell’80% di EV entro il 2030.
Dopo anni di crescita costante, Porsche si trova oggi ad affrontare una fase critica. Le spedizioni globali sono calate del 3% nel 2024 e del 6% nei primi sei mesi del 2025, segno di una crisi più profonda rispetto a quella di altri costruttori. In una recente email ai dipendenti, il CEO Oliver Blume ha ammesso che “il modello di business che ci ha servito bene per decenni non funziona più nella sua forma attuale”.
Le cause? In primis, la crisi del mercato cinese e le conseguenze delle tariffe USA, che hanno aumentato i costi di esportazione. A questi si sommano il rallentamento della domanda di auto elettriche e l’aumento dei costi industriali, fattori che hanno costretto l’azienda a programmare il taglio di 1.900 posti di lavoro entro il 2029.
Elettrico in frenata, obiettivi rivisti
Porsche aveva annunciato un ambizioso piano di elettrificazione: entro il 2030, l’80% dei veicoli venduti doveva essere full electric. Un traguardo che oggi viene ufficialmente accantonato. “Non è più realistico”, ha ammesso Blume. Le vendite della Taycan, punta di diamante EV della casa, sono crollate del 49% nel 2024 e di un ulteriore 6% nel primo semestre 2025.
L’arrivo della nuova Cayenne elettrica al Salone di Monaco, previsto per settembre, rappresenta un banco di prova importante, ma non risolutivo. Se la Macan EV ha avuto un buon debutto, la produzione della Macan a benzina terminerà nel 2026, riducendo ulteriormente l’offerta a combustione. In risposta, Porsche starebbe valutando nuove versioni a motore termico per modelli nati come elettrici, e si parla di un SUV compatto a benzina, anche se non arriverebbe prima del 2030.
Nord America stabile, Cina in forte caduta
Sul piano geografico, la crisi è asimmetrica. Negli Stati Uniti, il marchio tedesco ha registrato una crescita dell’1% nel 2024 e del 10% nella prima metà del 2025, ma si teme che nuovi aumenti dei prezzi (fino al 3,6% su alcuni modelli) possano frenare l’entusiasmo del mercato. Al contrario, la situazione in Cina è drammatica: vendite in calo del 28% nel 2024 e un ulteriore -28% nel 2025, con Porsche che fatica a competere contro le EV locali più economiche e tecnologicamente avanzate. Questo crollo in quello che era uno dei mercati chiave sta mettendo seriamente in discussione l’intera strategia globale del gruppo.

Porsche alla ricerca di una nuova identità
L’era della stabilità per Porsche sembra finita. Con l’abbandono degli obiettivi EV più ambiziosi, i tagli occupazionali già avviati e la crescente concorrenza globale, la casa di Zuffenhausen deve ora ridefinire il proprio futuro. Il marchio rimane forte in Nord America, ma la dipendenza da pochi modelli iconici e l’incertezza sulla domanda elettrica impongono un ripensamento strategico. Il 2026 si preannuncia come un anno cruciale per rilanciare una gamma competitiva e riconnettersi con il proprio DNA: prestazioni, qualità e desiderabilità, qualunque sia il tipo di motorizzazione.
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