News
Brutte notizie dalla Cina: crollano le importazioni delle elettriche

Le importazioni di auto in Cina sono diminuite del 39% nel primo trimestre 2025, con un crollo dell’82% per le elettriche.
Il mercato cinese dell’auto sta vivendo una crisi senza precedenti. Nel primo trimestre del 2025, le importazioni di veicoli sono diminuite del 39% rispetto all’anno precedente, con appena 95.000 unità importate. Particolarmente colpiti i modelli elettrici e plug-in hybrid, che hanno segnato rispettivamente un calo dell’82% e del 77%.
Secondo la China Passenger Car Association, questa contrazione colpisce duramente un comparto che rappresenta il 98% delle importazioni totali del Paese. I dazi imposti dagli Stati Uniti e le contro-misure cinesi stanno amplificando un calo iniziato anni fa: dal 2017 al 2024, le importazioni sono passate da 1,24 milioni a 700.000 unità.
Vendite in caduta e produttori in difficoltà
La frenata delle importazioni si riflette anche sulle vendite interne. A gennaio 2025, i principali costruttori cinesi di veicoli elettrici hanno subito cali drastici. Li Auto ha registrato un -48,8%, Xpeng Motors un -17,3% e Nio un crollo del 55,5%. Anche Leapmotor e Xiaomi Auto hanno segnato cali significativi.
L’indice di allerta sulle scorte veicolari ha toccato il 62,3%, un segnale di recessione secondo la CADA (Associazione dei concessionari cinesi). Gli stessi amministratori delegati delle case auto parlano di “bagno di sangue” e di un “round di eliminazione”, dove solo i più forti sopravvivranno in un mercato iper-competitivo e saturo.

Sovrapproduzione, problemi di qualità e fiducia in calo
Il modello economico pianificato del Partito Comunista Cinese ha aggravato la crisi. I produttori hanno beneficiato per anni di sussidi statali, ma ora si trovano con scorte eccessive, domanda debole e problemi di qualità sempre più evidenti. Le batterie difettose, gli incidenti gravi e i costi di riparazione elevati stanno erodendo la fiducia dei consumatori. Inoltre, la speranza che i prezzi scendano ulteriormente frena gli acquisti.
L’economista Edward Huang evidenzia come il potere d’acquisto dei cinesi sia ai minimi storici, rendendo difficile vendere prodotti di fascia alta come le auto elettriche. I dazi occidentali poi aggravano la situazione: l’UE e gli USA hanno già alzato barriere per contrastare il dumping cinese, lasciando i produttori senza sbocchi all’estero. La sensazione è che la paventata invasione di auto e marchi cinesi alla fine si possa anche rivelare una gigantesca bolla destinata a scoppiare, se le vetture made in Pechino non riusciranno a convincere una quota ben superiore di acquirenti a comprarle superando le diffidenze su qualità, durata nel tempo e ricambistica.
Ma al momento lo scenario non sembra il più roseo, nonostante le grandi energie e i grandi investimenti economici nel pubblicizzare in varie forme i nuovi modelli che in numero sempre più cospicuo si affacciano sul mercato occidentale. Ed è proprio questa stessa proliferazione a rischiare di rivelarsi un’arma a doppio taglio, perchè confonde e destabilizza una clientela che è naturalmente poco propensa ad azzardare e tende a rifugiarsi nei marchi più conosciuti.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM
