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Bosch, decisione clamorosa: le reazioni dei sindacati
La decisione di Bosch ha suscitato le reazioni più disparate da parte dei sindacati. Ecco il motivo di tale “insurrezione” aziendale.
I sindacati hanno mostrato le loro ragioni a Bosch, in seguito ad una decisione che ha suscitato le reazioni più disparate. Non è la prima volta che l’azienda finisce al centro di una fitta polemica.
Nel 2022 i vertici dovettero infatti concordare dei pagamenti legati all’eccessiva produzione di emissioni. Cosa che ad oggi sarebbe considerata impensabile, a causa del piano di riduzione che tutte le aziende del settore dovranno adottare.
Questa volta, le polemiche sono giunte per dei motivi differenti, seppur non chissà quanto.
Polemica dei sindacati: ecco cos’è successo
Buona parte dei lavoratori presenti negli impianti tedeschi dell’azienda sarà sottoposta a licenziamento. I posti che verranno tagliati saranno infatti circa 5.550, aggiungendo così l’azienda alla lista di imprese tedesche che si sono dovute adeguare ad un periodo buio.
Le difficoltà strutturali hanno portato tante di queste aziende a dover intervenire sulla forza lavoro, applicando dei tagli e facendo in modo che i costi relativi all’occupazione diminuissero vertiginosamente.
I reparti maggiormente interessati da questo provvedimento riguardano principalmente la divisione “cross-domain computer solutions”, uno dei reparti cardine di tutto lo stabile. Proprio in questo reparto, verranno licenziati 3.500 dipendenti.
La decisione in questione non avverrà tuttavia istantaneamente, ma sarà un processo graduale che si concluderà intorno al 2027. I tagli appena riportati, non hanno certamente fatto attendere la reazione dei sindacati a tutela dei lavoratori.
La reazione dei sindacati
I sindacati hanno “consigliato” ai dipendenti a rischio di Bosch di tenere duro, e di resistere. A prescindere dal loro livello di appartenenza, partendo dunque dai nuovi arrivati per poi arrivare a chi ricopre un grado di seniority più avanzato.
Ad esporsi su questa linea è stato il rappresentante dei lavoratori della fabbrica di Stoccarda, Frank Sell, il quale ha dichiarato azione immediata da parte della classe operaia.
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