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Bizzarrini Giotto: la supercar V12 Made in Italy firmata Giugiaro
La Bizzarrini Giotto si mostra per la prima volta in teaser ufficiali: il modello decreta la rinascita di uno storico marchio italiano.
Fondata nel 1964 e durata appena un lustro, la luce irridata dalla Bizzarrini arriva fino ai giorni nostri e un nuovo modello tenterà presto di rilanciarla. Ora finita sotto il controllo di investitori esteri, l’azienda rifarà capolino sul mercato con uno dei massimi maestri del design applicato alle auto. Quel Giorgetto Giugiaro che nel corso della sua carriera ha creato delle “sculture in movimento”. Affiancato dal figlio Fausto, si è personalmente occupato delle forme della Bizzarrini Giotto, mostrata nei primi teaser ufficiali. Uscirà sul mercato tra il 2024 e il 2025, con tratti moderni ma anche classici, per una bellezza che trascende spazio e tempo.
Tra modernitĂ e tradizione
Il nome costituisce, ça va sans dire, un omaggio a colui che diede vita alla compagnia negli anni Sessanta. Dopo anni spesi alla corte di Alfa Romeo, Ferrari, Lamborghini e Iso Rivolta, Giotto Bizzarrini si mise in proprio. Sebbene l’esperimento ebbe vita breve, non può e non deve essere cancellata l’eredità lasciata.
Con la loro creazione i Giugiaro hanno tratto chiara ispirazione dal look della 5300 GT. Lo si scorge in maniera evidente da dettagli quali i fari a Led assottigliati, le grandi prese d’aria e il logo vecchia maniera. In linea con le ultime innovazioni compiute, è ampio il ricorso alla fibra di carbonio. Così facendo, il peso della vettura sarà notevolmente ridotto e le capacità aerodinamiche saranno da prima della classe.
Il ‘cuore pulsante’ sarĂ un dodici cilindri, sul quale mancano al momento delle precise info. Dell’aspetto ingegneristico se ne occuperĂ Chris Porritt, da poco nominato cto della Casa. “Per la Giotto abbiamo una visione molto chiara – ha dichiarato Porritt, che nel suo curriculum vanta esperienze in Aston Martin, Tesla e Rimac -. Abbiamo scelto di non inseguire tempi in accelerazione o record sul giro, ma di sviluppare un’auto che piaccia a quei conducenti esperti che cercano purezza, autenticitĂ e qualcosa di raro”
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