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Automotive, Mario Draghi riprende l’Europa: “Progetti non validi”
L’ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Mario Draghi ha bacchettato l’Europa sulle regole riguardanti le auto elettriche. Le sue parole.

Il futuro dell’automotive tiene sempre più banco in Europa. La crisi generale del settore nel Vecchio Continente continua a far discutere, visti i recenti dati e il calo nelle vendite per la maggior parte dei marchi storici. La crescita del mercato elettrico prosegue, ma non secondo i ritmi auspicati negli anni passati.
Lo scetticismo delle persone verso questa nuova tecnologia è ancora alto, specie in alcuni Paesi come l’Italia. I prezzi molto elevati per la maggior parte dei modelli proposti e la forte concorrenza del mercato cinese, poi, sono altri fattori che non giocano certamente a favore della diffusione delle vetture al 100% elettriche nel Vecchio Continente.
A intervenire su questo argomento nelle ultime ore è stato l’ex presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, vale a dire Mario Draghi. Oggi l’uomo è consulente speciale della Commissione europea per quanto concerne la competitività. Tale incarico è stato affidato a Draghi proprio da Ursula von der Leyen nel 2024. Che cosa ha affermato sul futuro dell’automotive il banchiere ed economista italiano? Ecco le sue dichiarazioni.
Mario Draghi striglia l’Europa: il suo parere sull’elettrico è molto pesante
Una vera e propria strigliata di Mario Draghi all’Europa. Si può racchiudere in questi termini l’intervento dell’economista italiano nel corso di un evento a Bruxelles. Queste le sue prime parole: “La Commissione ha alleggerito alcuni degli obblighi di rendicontazione più gravosi attraverso il suo Omnibus sulla sostenibilità, ma in alcuni settori, come quello automobilistico, gli obiettivi si basano su presupposti che non sono più validi“.

Si moltiplicano sempre più le parole dei personaggi di spicco in merito alle previsioni mancate sullo sviluppo definitivo del mercato dell’elettrico. A tal proposito, Mario Draghi ha affermato: “Attenersi rigidamente all’obiettivo del 2035 potrebbe rivelarsi irrealizzabile. La prossima revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 dovrebbe seguire un approccio tecnologicamente neutrale“.
E ancora: “Il mercato dei veicoli elettrici è cresciuto più lentamente del previsto. L’innovazione europea è rimasta indietro, i modelli restano costosi e la politica sulle catene di approvvigionamento è frammentata. Di fatto, il parco auto europeo di 250 milioni di veicoli sta invecchiando e le emissioni di CO2 sono diminuite appena negli ultimi anni“.
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