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Auto importata dall’estero? Ecco la mazzata dell’Agenzia delle Entrate
Se hai un’auto importata dall’estero, è molto probabile che tu possa ricevere una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate: ecco perché.
Coloro che hanno un’auto importata dall’estero ultimamente dovrebbero avere ricevuto una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate. A prescindere dalla propria posizione o dal contenuto della lettera in questione, non è mai una notizia piacevole.
Le preoccupazioni sono sempre numerose, e il sentimento di angoscia è quanto di più frequente ci possa essere. Questo avvertimento riguarda in particolare coloro che hanno commesso ciò entro una certa data, la quale viene citata proprio dentro la circolare.
Auto usata: stangata dall’Agenzia delle Entrate
La circolare inviata dall’ente governativo fa riferimento a coloro che, dopo la data del 01 marzo 2019, hanno acquistato un veicolo usato e di provenienza estera. Dunque, già immatricolato all’interno di un altro Stato.
Il periodo favorevole per le auto elettriche usate potrebbe dunque essere interrotto da questa comunicazione, che coloro che l’hanno ricevuta hanno ritenuto una sonora mazzata.
L’aggiunta che viene fatta, come una doverosa precisazione, è riferita in particolare a coloro che non hanno versato l’ecotassa prevista. La normativa precedentemente emanata stabiliva infatti che questa dovesse essere versata.
Quanto costerà l’ecomalus?
Per i trasgressori è previsto dunque il versamento di un ecomalus, a sua volta emanato all’interno della legge a cui l’Agenzia delle Entrate fa riferimento. Il suo importo varia a seconda della CO2 prodotta.
Se per esempio la propria auto usata emette più di 190 grammi al chilometro di CO2, si possono pagare dai 1.100 euro ad un massimo di 2.500 euro di malus. Analizzando questa soglia nel dettaglio, i dati non sono affatto più incoraggianti:
- 161-175 g/km – 1.100 euro
- 176-200 g/km – 1.600 euro
- 2021-250 g/km – 2.500 euro
L’aggiornamento di questa normativa ha previsto delle soglie differenti, lasciando tuttavia gli importi precedenti invariati. Per scoprire se si dovrà pagare questo malus, basterà semplicemente consultare i grammi di CO2 prodotti sulla propria carta di circolazione.
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