Auto elettriche: “diffusione in Europa dipende troppo dal reddito medio”

La diffusione delle auto ibride plug-in ed elettriche dipende troppo dal reddito medio in Europa: un nuovo report di Acea lo attesta.

Le auto ibride plug-in ed elettriche pure hanno rappresentato il 21,6 per cento delle auto vendute nell’Unione Europea durante il 2022. Ma (e qui veniamo alle note dolente) in oltre la metà dei Paesi membri non hanno superato la soglia del 9 per cento. Insomma, il Vecchio Continente va a due differenti velocità, come, in fondo, già si sapeva. Dati gli elevati prezzi d’acquisto, era prevedibile che i numeri più bassi li hanno registrati in quei territori dove il reddito medio annuo è inferiore. In fondo alla graduatoria ci finisce la Slovacchia, dove hanno costituito appena il 3,7 per cento. Appena sopra si posizionano, in ordine crescente, la Repubblica Ceca con il 3,9 per cento, la Bulgaria con il 4 per cento, la Polonia e la Croazia, entrambe con il 5 per cento.

In Italia, avente un salario medio di poco superiore ai 23 mila euro, il tasso di penetrazione è dell’8,7 per cento. I valori schizzano, invece, oltre il 30 per cento in cinque Nazioni, aventi il reddito medio annuo di più di 32 mila euro. In prima posizione figura la Svezia con il 56,1 per cento, dove il salario medio sfiora i 35.500 euro. Seguono la Danimarca con il 38,6 per cento (39.274 euro di reddito medio), la Finlandia con il 37,6 per cento (33.155 euro), i Paesi Bassi con il 34,5 per cento (40.312 euro) e la Germania con il 31,4 per cento (32.850 euro).

Disparità significative

La diffusione, quindi, “è legata al reddito netto annuale, il che dimostra che l’accessibilità economica è un fattore significativo nello scoraggiare gli acquisti dei consumatori”, commenta Acea. Dei dati che, conclude l’associazione, “confermano le disparità significative nell’accessibilità economica tra le diverse regioni d’Europa con l’Europa settentrionale e occidentale con le quote di mercato più elevate e l’Europa centrale, orientale e meridionale”.

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