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Auto elettriche post-alluvione: le ragioni della quarantena
Ravenna ha imposto una precauzione inedita: auto elettriche in stand-by dopo l’inondazione. Ecco il motivo.
In seguito all’alluvione che ha colpito recentemente, Ravenna ha adottato una misura inusuale, imponendo una quarantena di quindici giorni per tutte le auto elettriche e ibride che sono state immerse nell’acqua. I veicoli devono restare in luoghi aperti, distanziati almeno cinque metri l’uno dall’altro e distanti da edifici e altre auto. Tale provvedimento, richiesto dai Vigili del Fuoco, è una diretta conseguenza di un incidente in una concessionaria locale: una Nissan Leaf elettrica ha preso fuoco dopo essere rimasta sommersa per ore a causa dell’inondazione.
Nonostante le auto elettriche siano progettate per resistere a condizioni di pioggia e allagamento, la situazione a Ravenna ha superato di gran lunga le prove standard. Le condizioni straordinarie dell’inondazione, con l’immersione prolungata e l’acqua fangosa potenzialmente corrosiva, potrebbero aver causato danni alle parti delle auto che non dovrebbero entrare in contatto con l’acqua. La quarantena fornisce il tempo necessario per un’asciugatura completa, riducendo il rischio di incidenti futuri, tra cui incendi, causati da danni invisibili.
Le implicazioni per le vetture a benzina e diesel
Anche le auto a combustione interna non sono esenti da rischi in situazioni simili. Mentre le auto elettriche possiedono batterie al litio e collegamenti ad alta tensione che possono essere vulnerabili se danneggiati, le auto tradizionali possiedono anch’esse circuiti elettrici e collegamenti che potrebbero aver subito danni irreversibili. Anche in quest’ultimo caso, è consigliata una completa asciugatura prima di tentare di avviare il veicolo.
In conclusione, la situazione ha messo in evidenza l’importanza di gestire le emergenze con la massima cautela. Anche se questi eventi sono limiti estremi, è essenziale per la sicurezza adottare tutte le precauzioni necessarie, per le vetture elettriche e non.
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